“Donne in…canto” e “Hòios eí/Donna” sono gli spettacoli in programma nel prossimo weekend al Teatro Avanposto Numero Zero di Napoli. Venerdì 8 marzo alle ore 21 Antonella Morea si esibisce nello spettacolo “Donne in…canto”. Questo spettacolo vuole essere un omaggio a tutte le donne proprio in occasione della giornata che le celebra. Ma c’è anche un altro importante traguardo da festeggiare: i quarant’anni di carriera di Antonella Morea: intensa, simpatica, diretta e con una grande presenza scenica. Sono più di 100 le donne interpretate negli anni dalla Morea ed in questo spettacolo ha deciso di portare in scena quelle che maggiormente l’hanno rappresentata e l’hanno emozionata di più. Più che uno spettacolo, dunque, è un omaggio al lavoro di una donna che attraverso monologhi, testi teatrali e canzoni vuole omaggiare gli autori ed i personaggi che l’hanno vista protagonista. Sarà dunque un viaggio artistico da De Simone a Manlio Santanelli passando per Eduardo e Patroni Griffi; accompagnata al pianoforte dal maestro Vittorio Cataldi la Morea regalerà preziose testimonianze canore dalla tradizione dell’800 ai giorni nostri. Una donna che omaggia le sue donne teatrali, una donna che omaggia tutte le donne…in canto. Management Tiziana Beato per Eventi Mediterranei.
Sabato 9 ore 21.00 e domenica 10 marzo ore 18.00 andrà in scena Hòios eí/Donna con Tina Femiano, Sabrina D’Aguanno e Sonia Di Gennaro. Hòios eí (ciò che sei) è un invito a lavorare sull’individualità, a sviluppare l’individualità, ma è contemporaneamente un grido di ribellione contro l’appiattimento culturale, contro l’omologazione, contro la standardizzazione. È un appello rivolto agli artisti coinvolti a lavorare sulle proprie emozioni, sul proprio sentire, e a trasmettere ciò ognuno secondo la propria modalità e espressione individuale. È un appello rivolto agli spettatori a riflettere sulle proprie emozioni e, per questo, uniche e primarie. Il concetto ha origini lontane: il poeta Pindaro, uno tra i maggiori esponenti della lirica greca, così diceva in una sua ode “Divieni ciò che sei, diventa ciò che hai appreso di essere”, una riflessione sull’individuo ripresa poi nel corso dei secoli da filosofi e pensatori, ognuno con la propria interpretazione, basti ricordare fra tutti Friedrich Nietzsche o uno dei pensatori contemporanei più interessanti, Umberto Galimberti. È indispensabile avere il coraggio di riflettere sulle proprie esigenze, bisogna avere il coraggio di affrontare la solitudine, bisogna avere il coraggio di sapersi mettere in discussione, di cambiare opinione e di sperimentare attraverso la condivisione, concetto ben diverso dall’imitazione e dall’omologazione. Hòios eì/Donna, in particolare, nasce dalla volontà di calare la necessità della conoscenza del sé nell’universo femminile. Un grido e una denuncia, dunque, sulla necessità per le donne di costruire un vero rapporto con sé stesse e con l’altro genere, attraverso il coraggio di approfondire la conoscenza di sé stesse, delle proprie origini e della propria parte più intima, sensuale e vitale.