Ieri 27 febbraio è andato in scena al Teatro Piccolo Bellini lo spettacolo “Look Like” prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli- Teatro Bellini. Il testo scritto da Francesco Ferrara con la regia di Salvatore Cutrì, racconta la storia di tre ragazzi alla ricerca della perfezione nella strada per il successo. Sul palco, assieme al regista, c’erano anche Chiara Celotto, Rosita Chiodero, Simone Mazzella e Manuel Severino.
Il titolo è la sintesi dello spettacolo: “look” significa guardare, “like” significa piacere; “look like” significa assomigliare ed è questo l’imperativo del nostro tempo. Il fulcro attorno al quale orbitano i personaggi è la bellezza estetica che ci perseguita, la strada che una persona ambiziosa percorre sospinta dall’ambiente che la circonda. «Apparire è sofferenza, bellezza è dolore» e i personaggi, sottoposti incessantemente alla loro immagini, sono costretti a vivere all’interno di una perenne cornice virtuale, gettati in pasto a una continua esibizione dalla quale sembra impossibile sottrarsi. Chiara, la protagonista, affronta il mondo sentendosi perennemente osservata, scansionata dagli occhi degli altri. Lei vuole essere bella, ma non bella come tutte le altre; vuole essere perfetta perchè la perfezione può aprirle le porte per il successo. Decide quindi di recarsi da un chirurgo estetico, Arturo Marras “il chirurgo delle star”, per provare ad essere perfetta. Prima un consulto, tante parole e tante promesse. Poi dubbi, paure, illusioni e infine la decisione dell’ intervento. Questa scena è degna di nota: un momento toccante, rappresentato alla perfezione. Chiara distesa sul lettino del chirurgo, viene “trasformata” da mani invadenti che le tirano la pelle, la pizzicano, fino ad avvolgerla con un telo trasparente plastificato da cui lei si libera quasi simulando la nascita di un bambino che si libera dalla placenta della mamma. E dopo? Cosa ne resta di Chiara e dei suoi diciotto anni? Assolutamente nulla. Chiara continua a guardarsi ossessivamente ad uno specchio in cui non riesce a riconoscersi e in cui non si riconoscerà mai
Uno spettacolo toccante, una storia delicata e per niente scontata che è riuscita a coinvolgere gli spettatori con garbo ma, al tempo stesso, con inesorabile forza.