“La fuga” è un film di Sandra Vannucchi, con Donatella Finocchiaro, Filippo Nigro, Lisa Ruth Andreozzi, Madellena Halilovic, L’uscita al cinema è prevista per giovedì 7 marzo.
Una ragazzina di undici anni di nome Silvia vive schiacciata dalla depressione clinica della madre. Quando capisce che nessuno potrà aiutarla a esaudire il sogno di visitare Roma, Silvia scappa con l’intenzione di vedere la città da sola. Sul treno incontra Emina, una ragazza rom, e decide di seguirla per le strade della capitale.
«“La fuga” è ispirato da una storia vera – racconta Sandra Vannucchi – e si basa infatti, in parte, sulla mia esperienza personale. A 10 anni ho preso un treno da sola e sono partita per Roma all’ insaputa dei miei genitori. Questo a seguito dell’ennesimo rifiuto di mio padre di mantenere la promessa che mi aveva fatto, di andare tutti insieme a visitarla. Mia madre soffriva di depressione e ciò non permetteva alla famiglia di trovare un periodo di serenità, anche solo per il viaggio promesso. Il mio desiderio frustrato fu il motivo scatenante della mia fuga anche se, sinceramente, me ne andai proprio perché non ce la facevo più a sostenere i periodi di depressione di mia madre. Comunque riuscii a raggiungere Roma da sola, ma poi li fui immediatamente acciuffata dai miei parenti romani. In questo film ho immaginato che cosa sarebbe potuto accadere se i miei parenti non mi avessero trovata. Il mio intento è di esplorare il modo in cui una bambina interagisce e tenta di rapportarsi con la profonda sofferenza di una persona vicina, un riferimento importante, una persona amata. Voglio esplorare la mancanza di affetto, per quel muro al quale ci si trova di fronte quando una madre soffre di depressione cronica».
Un film intenso, che offre mille spunti di riflessione non solo sul mondo della depressione. Questa malattia, non la si riesce a capire quasi mai. Solo chi ne soffre può esprimersi lasciando gli altri spiazzati di fronte alla sofferenza che causa a sé stessi e a chi è vicino alla vittima. In questo caso, la ragazzina, Silvia interpretata dalla bravissima Lisa Ruth Andreozzi) scappa da una situazione che diventa sempre più insostenibile, in cui la madre depressa e un padre burbero e assente non lasciano spazio alla gioia e ai racconti quotidiani della protagonista. A volte la fuga è l’unica soluzione per la salvezza; è l’unico segnale per chi non riesce più a guardarti. In questo caso sembra proprio funzionare e il film scorre grazie anche alle splendide interpretazioni degli attori e ad una regia lucida e sapiente. Complimenti!