24 febbraio 2019: la storia si ripete. Dopo 30 anni la cerimonia degli Oscar non ha avuto un presentatore ufficiale: pochi giorni fa, a rendere nota la decisione dell’Academy è stata la Abc, la rete televisiva che trasmette l’evento. L’ultimo precedente di una cerimonia degli Oscar senza presentatore ufficiale risale al 1989, e quest’anno al posto del classico monologo iniziale sono apparse insieme Maya Rudolph, Tina Fey e Amy Poehler le quali hanno affrontato tutte le polemiche che hanno contraddistinto la vigilia della cerimonia, affrontando anche temi di attualità tra verità e “fake news”.
La serata è stata infatti gestita da diversi ospiti che sono saliti sul palco di volta in volta per annunciare i vincitori e nonostante la mancanza di una “figura fissa” sul palco l’evento è riuscito comunque a tenere incollati davanti alla televisione migliaia di spettatori curiosi di scoprire i vincitori dell’ambito premio. Ad aprire la cerimonia è stato Adam Lambert con “We will rock you” dei Queen, un inizio rock che ha saputo dare la giusta carica ai protagonisti della serata e che ha portato bene al film “Bohemian Rapsody”. Il film è stato vincitore di quattro Academy Awards tra cui quello andato a John Ottman per il montaggio, e quelli di John Warhust e Nina Hartstone per il miglior montaggio sonoro, mentre Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali hanno portato a casa la statuetta per il suono grazie al lavoro fatto sulla colonna sonora del film che ha saputo armonizzare la performance dei Queen originali con altri musicisti
Il premio per migliore attrice non protagonista è andato a Regina King per il film “Se la strada potesse parlare” di Barry Jenkins, mentre quello per miglior attore non protagonista è andato a Mahersala Ali che si è portato a casa il secondo Oscar a due anni da “Moonlight” grazie al film “Green Book”. Proprio questo film ha vinto anche per la miglior sceneggiatura originale scritta da Tony Vallelonga insieme al regista e a Brian Currie. L’Oscar come migliore attrice protagonista è andato a Olivia Colman nel film “La favorita” di Yorgos Lanthimos, mentre il miglior attore protagonista è stato Rami Malek che ha interpretato Freddie Mercury in “Bohemian Rapsody”. Finalmente, dopo quarant’anni di cinema Spike Lee ha vinto il premio per la sceneggiatura di BlacKkKlansmann e uno dei momenti più emozionanti è stato il duetto di Bradley Cooper e Lady Gaga sulle note di “Shallow”, uno dei brani di “A star is born”, che ha fatto vincere alla cantante insieme ai suoi coautori (Mark Ronson, Anthony Rossomando e Andrew Wyatt) il premio Oscar per la migliore canzone. Il film “Black Panther” è riuscito a portare a casa l’Oscar per i migliori costumi (andato a Ruth E. Carter), l’Oscar per la scenografia (andato a Hannah Beachler e Jay Hart) e l’Oscar per la migliore colonna sonora (andato a Ludwig Gorasson). Cuarón e il suo “Roma” portano a casa tre Oscar per migliore fototgrafia, regia e miglior film straniero, mentre il miglior film d’animazione è stato giudicato “Spiderman: un nuovo universo” una rivisitazione dell’uomo ragno sempre targata Marvel che ha anche lo zampino di Sara Pichelli, artista italiana creatrice di “Miles” che prende il testimone di Peter Parker. Il corto animato vincitore dell’Oscar è “Bao” di Domee Shi e Becky Neiman-Cobb, la storia di una mamma che fatica a lasciare suo figlio andare per il mondo, mentre il miglior corto documentario è stato “Period. End of sentence” di Melissa Berton e Rayka Zehtabchi. I premi come miglior cortometraggio e miglior documentario sono andati rispettivamente a “Skin” di Guy Nattiv e Jaime Ray Newman e a “Free Solo” di Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, mentre “Vice” ha vinto il premio per il miglior trucco grazie al lavoro di Greg Cnnom, Kate Biscoe e Patricia DeHaney.