È raggiante e serena la cantante Annalisa Minetti, immersa totalmente nell’appassionante gara di “Ora o mai più”, il programma televisivo condotto da Amadeus, in onda su RaiUno, prodotto dalla Ballandi Multimedia. Dopo aver vinto nel 2017, nella categoria Donne, della settima edizione, di Tale e quale show, la Minetti ritorna in tv, stavolta affiancata al maestro Toto Cutugno, il suo coach che la incoraggia e la sostiene. Il loro sodalizio artistico che risale al 2005, quando interpretarono a Sanremo il brano “Come noi nessuno al mondo”, trionfando nella sezione Classic, non si è mai interrotto. Oggi, la Minetti canta con lo stesso fervore di allora e terminato l’impegno con “Ora o mai più”, il 2 marzo, si dedicherà alla registrazione del nuovo album.
Dopo Tale e quale show, adesso sei tra gli artisti in gara ad “Ora o mai più”. Sei una campionessa sportiva abituata alle sfide, in questa competizione canora sembri rilassata e felice. La musica ti entusiasma?
«Sono contenta che tu lo dica perché è proprio così, sono felice e rilassatissima. È un momento di grazia. La musica è sempre il centro della mia vita».
Sei ritornata a duettare con Toto Cutugno. Ogni volta siete in perfetta sintonia.
«Cantare con Toto è come tornare a casa. È stato bellissimo ritrovarlo anche se ogni giudice di quelli che avevamo a disposizione mi piaceva per un motivo. Ho accarezzato a lungo l’idea di essere affidata a Red per esempio, e di potermi misurare con il suo repertorio meraviglioso».
Nel corso delle prime due serate avete cantato le due cover “Gli amori” e “Le mamme”. Sono state due interpretazioni intense per te?
«Molto. Gli amori è una canzone che mi strazia il cuore e che abbiamo cantato in giro per il mondo nei concerti che sono seguiti al nostro Festival del 2005. Le mamme è un brano che crea un’atmosfera magica e ti fa tornare un po’ bambina, ricordandoti che grande responsabilità sia essere una madre».
Il maestro Toto Cutugno è il tuo vocal coach, ma com’è il vostro rapporto professionale e di amicizia?
«Ci amiamo molto, ridiamo insieme, discutiamo di musica e io adoro ascoltare la sua visione ed i suoi racconti. Toto rappresenta la musica italiana che ha portato nel mondo come nessun altro. È una colonna portante nella musica, ma allo stesso tempo si avvicina ad essa con lo spirito di un bambino innamorato e questo è quello che amo di più in lui».
Donatella Rettore ti ha definita “la Céline Dion italiana”.
«È stato gratificante ed emozionante».
Come procedono le prove settimanali?
«È un piacere lavorare con questo gruppo di autori eccellenti, con l’orchestra ed il maestro De Amicis, con la produzione e con i miei colleghi. Davvero sono stata fortunata ad essere invitata a partecipare ad “Ora o mai più”, che è una vera perla nella tv italiana, un programma ben scritto, che ricorda la storia musicale del nostro paese, condotto da Amadeus un signore vero, un professionista unico e dinamico ».
Puoi darci qualche anticipazione sui brani che canterai sabato prossimo?
«Ti dico solo che farò fatica a trattenere l’emozione».
Nel 1997, in occasione della tua partecipazione a Miss Italia, hai cantato “Caruso” accompagnata al piano da Fabrizio Frizzi. Cosa ti rimane di quei momenti?
«Devo tutto a Frizzi, mi ha fatto iniziare lui a cantare in quella occasione e io non speravo neanche di farlo. E invece lui si mise al piano, mi fece cantare e mi porto “idealmente” a Sanremo. Non lo dimenticherò mai».
Hai ricevuto la benedizione di Papa Giovanni Paolo II. Quanta è stata grande l’emozione di incontrarlo?
«Lo dico sempre per me sono stati momenti (le volte in cui l’ho incontrato) indimenticabili, in cui quasi sono svenuta per l’emozione. Nel 2000 ho anche avuto l’onore di cantare per lui e non ti dico cosa ho provato, perché non lo saprei raccontare…».
Quali sono i tuoi programmi dopo “Ora o mai più”?
«La registrazione del nuovo album. Poi partirò subito con il mio tour e con i concerti in piazza. Dedico la mia partecipazione ad “Ora o mai più” al pubblico che è stato sempre presente ai miei concerti e nelle piazze italiane in questi venti anni, a coloro che non mi hanno mai lasciata e che mi hanno fatta sentire, per citare la Rettore, come se fossi Céline Dion. Perciò lascio un messaggio alle piazze italiane “seguitemi e aspettatemi, perché appena Amadeus mi libera, corro da voi a cantarvi tutte le canzoni che avete ascoltato nelle serate di “Ora o mai più”».