Dopo il grande consenso ricevuto dal pubblico e dalla stampa per il disco “Inattesi”, il cantautore veneto Davide Peron torna a teatro insieme alla bravissima attrice (nonchè moglie) Eleonora Fontana intitolato “Turoldo, in cammino verso l’alto”.
Cosa ci racconti del nuovo spettacolo che porterai in scena?
«È uno spettacolo a cui tengo particolarmente. Affronta un tema che mi sta a cuore: parla dell’incontro con l’altro attraverso le parole e gli insegnamenti di Padre David Maria Turoldo. Lungo la strada sono molte le vite che si incontrano. Sguardi nuovi verso qualcosa di diverso che però ci affascina, ci incuriosisce; e avere al proprio fianco Dio, come compagno di viaggio, rende tutto più speciale, unico. Turoldo dice: “Sbagliarsi su Dio è un dramma, è la cosa peggiore che possa capitarci, perché poi ci sbagliamo sul mondo, sulla storia, sull’uomo, su noi stessi. Sbagliamo la vita.” E il Dio di cui ci racconta Turoldo non è mai il Dio della guerra, il Dio della rappresaglia, del potere, ma solo il Dio della pace. Il vero santuario è la cella del cuore, dove si trova Dio, dove si incontra l’altro. Un reading teatrale-musicale che racconta la bellezza del cammino come fonte di ricchezza, dove l’incontro con l’altro genera nuova vita, dove l’amore è la risposta, narrato attraverso le parole e i versi poetici di Padre David Maria Turoldo».
Farai anche altre tappe?
«Ci saranno sicuramente altre date dello spettacolo. L’idea è quello di portarlo nei chiostri di chiese e conventi. Portare l’arte in luoghi diversi dove l’incontro con Dio può essere apprezzato anche attraverso parola e musica».
Quanta soddisfazione ti ha dato questo nuovo disco?
«Tantissima. È una grande emozione aver letto tanto interesse per questo lavoro. Devo dire che appena finito il disco, prima che uscisse, avevo detto a tutti coloro che hanno lavorato che qualsiasi cosa si fosse detto ero tranquillo perché era stato fatto nel miglior modo per le nostre possibilità. Tantissime recensioni sono estremamente positive, tanto che alcune testate nazionali hanno definito questo disco come “Album rivelazione del 2108”:mi riempie di gratitudine e gioia. Come padre la cosa più bella è che Anita Maria (mia figlia, il motivo per cui questo disco è nato) vuole ascoltarlo sempre, ne impara le parole e viene a ripetermele ogni volta».
Un desiderio che vorresti realizzare?
«Mi piacerebbe un giorno poter aprire un posto mio dove poter creare un gruppo di persone che lavora e vive di arte in senso più ampio: musica, teatro, progetti sociali e accoglienza. Un posto dove sentirsi a casa, libero di poter sperimentare senza giudizio e senza bisogno di notorietà».
Stai già pensando a nuove canzoni?
«La Musica mi sta pian piano dettando altre nuove canzoni. Per fortuna non si è ancora stancata di me».