Sono ripresi domenica gli spettacoli del nuovo anno dell’Associazione Karma cultura teatro a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, un viaggio legato alle leggende, i miti e le superstizioni di Napoli. Si parte da uno splendido salone della Villa, purtroppo mantenuto in stato di quasi abbandono, con un padrone della villa, che non spiccando in bravura recitativa, introduce di volta in volta tutti i miti e i riti legati alla casa, primo fra tutti il rito del caffè e così viene riproposto il famosissimo monologo eduardiano sulla preparazione di questa bevanda simbolo di pacificazione e degli incontri, tanto cara ai napoletani ma che risulta un po’ debole nell’interpretazione insieme anche alla riproposta della notissima poesia di Totò ‘A livella, entrambi pezzi di storia troppo cari al pubblico napoletano e su cui si può facilmente scivolare. I momenti di ilarità legati a ‘O munaciell o allo Iettatore sono invece i momenti di spettacolo più autentici così come anche l’apparizione di una Madonna un pò speciale che “schifa” il 24 di dicembre e fa le cose controvoglia soltanto perchè è tradizione. L’idea più geniale della mise en scene è l’aver ripescato la figura del poeta surreale del film Così parlò Bellavista che con i suoi pensieri poetici scurrili nell’ambito del lecito porta l’inaspettato e il brio tra il pubblico apparendo di soppiatto da dietro le tende, da sotto ai divani con il corpo da folletto e l’aspetto di Caparezza dell’attore Francesco Saverio Esposito giovane ma davvero promettente. Il momento più suggestivo invece è legato all’ultimo dei miti, quello più misterico la Bella ‘mbriana una e trina con la sua litania per propiziare e proteggere la casa, coì che quando c’è la presenza in una stanza del geko bianco, lì c’è questo spirito e la credenza che questo porti fortuna. Un plauso speciale va agli ideatori del progetto Karma Antonio Raia e Antonio Ruocco per valorizzare location sempre nuove dell’immenso patrimonio artistico, storico, paesaggistico e demo-etno-antropologico della Regione Campania.
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