“Adesso per sempre”, “Sabbia”, “Lega”, “Da quando ci sei te” e “Settembre” sono i singoli che anticipano il primo album da solista di Jeffrey Jey. Un lavoro, in uscita nel 2019, che include diverse collaborazioni con personaggi famosi a livello mondiale. Jeffrey Jey, nome d’arte di Gianfranco Randone, dopo aver studiato pianoforte, all’età di 22 anni si trasferisce a Torino dove inizia la sua carriera da professionista presso la Bliss Corporation come cantante, musicista e produttore. Il successo mondiale arriva con gli Eiffel 65 e la sua voce inconfondibile accompagna alcuni brani divenuti popolari sia a livello nazionale che internazionale come: “Move Your Body” – “Too much of heaven” – “Cosa Resterà” – “Viaggia insieme a me” – “Voglia di Dance all night” – “Una notte e forse mai più” – “Quelli che non hanno età”. Di recente abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Jeffrey Jey per parlare del suo nuovo percorso da solista.
Settembre, il quinto singolo uscito dopo “Adesso per sempre”, “Sabbia”, “Lega” e “Da quando ci sei te”, anticipa il nuovo album da solista.
«L’album uscirà nel 2019. Il singolo settembre preannuncia un po’ quello che sarà il lavoro discografico, sia lo stile che la scelta della lingua. Sarà un album in italiano, forse con uno o due brano in inglese, ci saranno diverse partecipazioni di altri artisti all’interno del disco».
Quali sono gli artisti che hanno collaborato a questo lavoro
«Non posso dirlo ancora».
Cosa ti aspetti da questo lavoro discografico?
«Sicuramente c’è da comunicare tanto. Bisogna appunto deportare questo tipo di realtà a quella attuale, che richiede uno sforzo promozionale ma nello stesso tempo anche produttivo, affinché questo progetto possa realmente abbracciare il mercato musicale di oggi»
Come stai vivendo la tua esperienza da solista?
«È un’esperienza molto stimolante e oltretutto mi sta portando molte soddisfazioni. Ci sono diverse cose che devono ancora uscire, per cui ci sono nuove cose da raccontare, ma finora il tragitto è stato davvero bello».
Quindi ci saranno altri singoli prima dell’uscita dell’album?
«Almeno uno o due singoli in uscita prima del disco».
Il videoclip di “Settembre” è stato realizzato in stile fumetto manga, come mai questa scelta?
«La scelta è chiaramente dettata dal mood che è il pezzo, dal punto di vista audio. Volevo qualcosa che potesse rappresentare questo mix tra malinconia e spirito di ricominciare, di rinascere, quel momento di passaggio tra l’estate e l’autunno e ho pensato che ci volesse qualcosa in bianco e nero. Il manga da questo punto di vista è perfetto perché ha questa tipologia di impatto a livello di colori ed è perfetto per raccontare una storia».
Oltre 15 milioni di dischi venduti nel mondo e migliaia di concerti. Cosa ti ha lasciato la tua esperienza con gli Eiffel 65?
«Chiaramente ci sono un sacco di ricordi legati a quelli che sono gli anni passati in giro, le soddisfazioni che ancora adesso riusciamo a ricevere con alcuni brani del gruppo. È sicuramente un tragitto che continua ad andare avanti per quello che riguarda le serate. Ci portiamo dietro tantissime emozioni che negli anni abbiamo raccolto, sia in occasione delle uscite che dalle reazioni dei fan».
Nel 1998 hai scritto “Blue (da ba dee)” che ha riscosso un grande successo ed è stata utilizzato come sigla di apertura di Iron Man 3. Secondo te cosa è piaciuto di questo brano?
«Credo che sia la canzone legata ad un vestito dance che ha portato giustamente il brano ad essere vissuto in un modo tale che chiunque potesse metterselo addosso. Il ritornello non avendo parole, ma semplicemente il da ba dee, da ba da, lo ha reso un pezzo facile da cantare senza distinzioni di lingua».
Quando lo hai scritto ti aspettavi questo risultato?
«Non lo fai mai con quell’aspettativa. Ti fa piacere pensare che un giorno un tuo pezzo possa avere un bel successo, ma non ti siedi scrivendo pensando a quello».
Nel 2003 hai partecipato al Festival di Sanremo con gli Eiffel 65, ci potrebbe essere un tuo ritorno, questa volta da solista?
«Facile. Non è escluso che nelle prossime edizioni io non provi ad andare».
Sei un collaboratore dello Studio DMI di Las Vegas, in cui hai fatto innumerevoli corsi di Mix e Mastering insieme al celebre Luca Petrolesi.
«Ci sono diverse piattaforme su cui stiamo cercando di sviluppare del lavoro tra cui l’insegnamento e la traduzione di nuovi brani e prossimamente dovrò appunto andare da loro per vedere di incastrare questo tipo di attività tra le cose che faccio».