Ad inaugurare la rassegna di musica e spettacolo a Sorrento “M’illumino d’inverno” c’è stato il mago dell’improvvisazione pianistica Stefano Bollani. Il pubblico del Teatro Tasso che ospita la rassegna si è trovato di fronte non soltanto il grande musicista ma un artista ispirato che attraverso il tono scherzoso ed ironico ha portato sul palco nuove visioni di mondi con un linguaggio non convenzionale e che racconta di alieni, universi paralleli e canalizzazioni di Spiriti.
Attraverso delle parole accostate a note da parte dell’intervistatore di fanpage anch’egli sul palco, Bollani ha percorso un viaggio, raccontandosi al pubblico ma sopratutto mostrandogli come la sua Verità diventa musica. E allora alla provocatoria parola Trap legata al Do maggiore Bollani ha candidamente risposto che aspettava qualcuno che potesse indicargli da quale pezzo iniziare ad ascoltare quella musica che lui non capisce ma che non rifiuta a priori. Alla parola Libertà legata al Re maggiore, ha spiegato che la libertà è poter suonare ciò che si vuole nel momento in cui lo si vuole e questo può darlo soltanto l’improvvisazione. Al Fa maggiore è corrisposta la parola Maestri e Stefano ha spiegato che i veri maestri sono quelli che non sanno di esserlo e ti indicano la via perchè ci stanno andando anche loro. La più bella indicazione poi è stata quella del sol maggiore con la parola Errore che per Bollani non esiste, perchè vi sono un’infinità di universi paralleli in cui tu stai già facendo la cosa esatta, basta solo sintonizzarcisi.
Poi arriva la parola Mediterraneo legata al La maggiore che è stato un suo disco ove la Mattinata di Leoncavallo, quell’aurora di bianco vestita così nota ai più viene reinterpretata ed eseguita in una forma così ispirata e sottile da conquistare il pubblico. Il susseguirsi di note giunge al Sì maggiore che corrisponde alla parola Letteratura e la musica per Stefano si comporta esattamente come la grammatica letteraria nella lingua. Si passa poi alle note minori: il Do/televisione, il Mi/pianoforte e il Sol/jazz un linguaggio più che un genere musicale insegnato ormai nelle scuole e che costringe il musicista a stare in contatto costante con il canale dell’ispirazione che è divino, per Bollani un musicista è uno sciamano che evoca uno spirito. Il viaggio va verso la conclusione con il Fa minore/Napoli e il Sì minore/Brasile due terre che per Bollani hanno tanto in comune, la saudade brasiliana non è poi così lontana dalla nostalgia che si coglie nelle canzoni di Roberto Murolo e la storia di Napoli racconta di tante parti della città che sono state compresse nei secoli, se no sarebbero risultate esplosive, mentre il Brasile è un posto enorme e ricchissimo di musiche popolari così diverse tra loro che vengono suonate come un rito collettivo di suoni e danze. Arriva l’esecuzione in stile quasi tango di La nebbia a Napoli, presente nell’ultimo cd Que Bom, di cui ha scritto musica e testo e lì la canta Caetano Veloso, mentre in sala la esegue interamente lui, perchè in fondo il suo sogno da bambino non era fare il musicista bensì il cantante.
Per finire una rutilante versione sempre rivisitata alla Bollani style della nota Brasil. La rassegna sorrentina organizzata da Arealive e voluta dal Comune di Sorrento proseguirà fino a gennaio con altri appuntamenti musicali di qualità; tra i nomi in cartellone Peppe Servillo e Tommaso Primo.