Torna sulle scene Paola Iezzi con Ridi, un brano pop tout court, con una matrice electro dance, piuttosto minimale ed un ritmo incalzante. Ridi è scritto e prodotto insieme a Michele Monestiroli (a.k.a. Cat Paradox) produttore, autore e polistrumentista che ha collaborato con la Iezzi dal periodo di Paola&Chiara ai nuovi progetti da solista. Il testo, al contrario di ciò che il titolo può far presagire, è piuttosto amaro. È un brano che racconta un momento di totale incomprensione e di completa incomunicabilità tra due persone, in cui, uno dei due agisce divertito contro l’altro, in maniera quasi sadica, forse nella totale inconsapevolezza di star ferendo a morte la persona che ha di fronte. Il ritmo incalzante e le armonie aperte del ritornello giocano quasi un contrasto con l’amarezza e la malinconia del testo e delle strofe, ma trovano un dialogo profondo e convergono insieme in un finale corale dove tutte le luci si accendono in un meraviglioso crescendo e dove tutti gli strumenti suonano come in un concerto di musica sinfonica. E dove l’anima, finalmente liberata, si eleva ad un livello superiore.
Come nasce “Ridi”?
«Il brano è nato un po’ di anni fa, quando il mio caro amico musicista e produttore, Michele Monestiroli, mi fece ascoltare la melodia. Reduce da un’esperienza particolare che mi aveva molto segnata, decisi di scrivere un testo in italiano. Inizialmente il brano era solo musicale, in parte volevo che restasse così, poi ho pensato a un featuring con un rapper, però era un’idea troppo banale e scontata, così ho lasciato il progetto un po’ nel cassetto».
Quando hai deciso di pubblicarlo?
«A giugno, mi trovavo in Sardegna per lavoro e mentre stavo in pausa, dal mio iphone ascolto il provino di “Ridi”. Era da tempo che non lo ascoltavo. Così decisi di scrivere di getto le parole, che uscirono fuori come un fiume in piena. Ridi è un pezzo che parla di incomunicabilità ma anche di crescita, sofferenza e rinascita. È un brano molto importante per me sia a livello artistico che personale. La produzione ha un super sound ed è merito di Cat Paradox Michele Monestiroli, che ha conferito al brano questo suono tra l’elettronica vintage anni ‘80 e la musica sinfonica. Amo il sound di Ridi. È super contemporaneo».
È un brano che rappresenta la tua rinascita?
«In qualche modo sì. Mi sono liberata di un sacco di cose nell’ultimo periodo. Sono cresciuta. Sono molto più consapevole di tante cose, del mondo, della vita, delle persone. Oggi “me ne frego” in senso buono. Una volta mi lasciavo condizionare da quello che pensavano o dicevano gli altri. Non mi sentivo mai “abbastanza” per qualcosa o qualcuno. Oggi sono profondamente diversa. Mi vado benissimo così. Non significa che abbia smesso di crescere ed evolvermi, ma ho smesso di stare male se non piaccio a qualcuno».
Il videoclip di “Ridi” è stato girato a Los Angeles. Ce ne parli?
«Il video è stata una gran bella avventura. L’ho concepito e pensato insieme al regista, Paolo Santambrogio, che è anche l’autore dei bellissimi scatti di copertina. Ma è anche il mio compagno da tanti anni. Non è la prima volta che affrontiamo un progetto insieme. È stato bellissimo perderci per i quartieri di LA, facendoci trasportare solo dalla creatività di quello che ci ispirava. Avevamo in mente un’idea, ma poi come tutte le idee pensate, in fase di realizzazione, si ampliano, si ingigantiscono, prendono vita diventando ancora più belle. La cosa che mi è piaciuta di più è stato avere a che fare con le persone. È stato il più bel contributo al mio video. I volti, i sorrisi, gli sguardi della gente incontrata per strada. La timidezza di alcuni e la sfrontatezza o la dolcezza di altri. Una bellissima esperienza in una città gigantesca che non conoscevo. Piena di conflitti e contraddizioni, ma che ho amato moltissimo. Che unisce molte razze e culture differenti. E una meravigliosa natura. Immensa. E poi l’oceano e quella sensazione di sentirsi dentro ad un film vero e proprio. Paolo, poi, oltre ad avere una enorme sensibilità per la regia, i movimenti di camera e una bella e profonda cultura cinematografica e fotografica, è anche uno molto tecnico. Quindi ha utilizzato delle lenti fotografiche molto fighe per ottenere un risultato che fosse più vicino al cinema che non al linguaggio del video musicale. E questo ha conferito al video un carattere davvero molto speciale e di spessore. La luce e l’atmosfera della città hanno fatto il resto, unite alla magia del brano. È proprio vero che le cose fatte con amore e dedizione recano in sé un messaggio speciale che farà sempre parte di quella cosa. Oggi non è facile fare un video come quello di Ridi. Lo dico con grande candore perché è semplicemente la verità. Spero soltanto che qualcuno se ne accorga. Non mi interessa che se ne accorgano tutti. Mi basta però che qualcuno noti la differenza fra le cose fatte bene e con un’anima e quelle che, invece, un’anima e una qualità non ce l’hanno. È importante riuscire a distinguere la bellezza dagli obbrobri. Perché per quello che ancora penso…”non vale tutto”».
Cosa pensi dell’attuale mondo della discografia?
«Oramai si è già detto tutto. Penso che oggi la discografia sia un grande casino. E penso che si debbano regolamentare alcune cose, altrimenti sarà molto difficile che si possa continuare a vivere di musica. La discografia oggi butta fuori molte più cose di quel che il mercato richiede ed è normale che ci sia una crisi così grossa. O si fa qualcosa o sarà sempre peggio. Dico solo che il web è croce e delizia in tutto ciò, ma io ringrazio sempre che ci sia».
Com’è il tuo rapporto con Chiara?
«Di reciproco rispetto. Oggi ognuna è concentrata con amore sul proprio percorso. Abbiamo trascorso moltissimi anni in simbiosi, costruendo un bellissimo progetto. Sono rimaste le nostre canzoni. Una cosa stupenda no? I progetti possono terminare ma le canzoni restano lì a testimoniare quanto bello sia stato un percorso così lungo e faticoso, ma anche divertente. È il nostro lo è stato per davvero. Ne sono fierissima. Sono fiera di lei e di me stessa. Di quello che abbiamo fatto senza mai scendere a compromessi. Guidate solo dall’ amore e la dedizione per questo lavoro».
Tornerete a collaborare insieme?
«Non penso o comunque per il momento non è assolutamente in programma».
L’amore che ruolo ha nella tua vita?
«L’amore è la chiave di ogni cosa. Senza amore nulla esiste».
Ti piacerebbe fare tv, magari condurre un programma?
«A me interessano le forme di comunicazione e di show intelligenti e ben fatte. Se dovesse presentarsi l’occasione di fare tv in modo figo e intelligente, prenderei certamente in considerazione l’idea. Tutto il resto non mi interessa».