Giovane e talentuosa, Elena Foresta, dopo il suo esordio nel film “In Punta di piedi”, torna nuovamente ad essere diretta da Alessandro D’Alatri. Questa sera in prima serata su Rai 1 -, la nuova promessa del cinema – allieva della scuola Laborart Centro Artistico di Gragnano (Napoli) – sarà la protagonista dell’ultimo episodio de “I Bastardi di Pizzofalcone 2”.
Hai preso parte all’ultimo episodio di stagione de “I Bastardi di Pizzo Falcone 2” come protagonista di puntata. Come hai vissuto questa nuova esperienza?
«Anche questa come tutte le altre è stata bellissima. Sul set sono stati tutti molto gentili e carini, in particolar modo il regista Alessandro D’Alatri, che porto sempre nel mio cuore. A lui è legato il mio esordio nel mondo del cinema con il film “In punta di piedi”. Alessandro è una persona veramente fantastica, spero di collaborare con lui anche in futuro».
Chi è il tuo personaggio nella serie “I Bastardi di Pizzo Falcone 2”?
« Martina, una ragazza molto furba, che sa cosa vuole. Con l’obiettivo di condurre una vita agiata, proprio come i suoi compagni di scuola, Martina porta avanti un piano tutto suo, al fine di mandare il padre in carcere ed agevolare la madre a portare avanti una relazione con il suo amante, un uomo molto ricco. Con astuzia cerca di realizzare suoi piani, ma Lojacono, in collaborazione con la sua squadra riesce a scoprire la verità».
Quest’anno eri anche tra le attrici del cast della fiction tv “È arrivata la felicità 2”. Raccontaci del set, degli altri attori, del regista…
«L’ho registrata prima de “I Bastardi di Pizzo Falcone 2”. È una delle serie televisive che seguivo già dalla prima stagione, quindi, quando sono stata scelta a far parte del cast, sono stata davvero felice. Nonostante i continui spostamenti tra Napoli e Roma, mi sono divertita tanto. È stata un’occasione per fare nuove amicizie, sia con le comparse e sia con i protagonisti della fiction. Porto tutti nel cuore e molto spesso ci sentiamo».
Hai preso parte anche al corto “Nun More maie” di Agostino Fontana, finalista alla prima edizione del Pulcinella Film Festival…
« Nonostante la trama drammatica del corto, sul set ci siamo divertiti tantissimo, anche nei momenti dedicati al trucco e parrucco. Abbiamo girato un giorno, ma anche questa breve esperienza è stata fondamentale per la mia crescita».
In questo periodo Agostino Fontana ha girato un nuovo corto, che ti vede nuovamente nel cast…
«Sì, il corto è stato girato la scorsa settimana e sarà nelle sale a dicembre. Si chiama “The noisy silence” con gli attori Giuseppe Zeno, che sarà mio padre, e ancora Gaia Birmani, Jenna Thiam e Quentin Faure.
La scuola Laborart quanto è importante per la tua crescita artistica?
«La Laborart è la mia seconda famiglia, la mia seconda casa. Sei anni fa ho cominciato a seguire i corsi di recitazione e dopo qualche mese ho inserito anche la danza. Tra le due prediligo la recitazione, non so perché, ma tra le due riesce a trasmettermi molte più emozioni. Con i miei compagni di corso ho un bel rapporto, siamo veramente tanto amici. Non posso desiderare di meglio».
Qual è il tuo rapporto con gli insegnanti?
«Gli insegnanti sono veramente una bomba. Peppe Mastrocinque che insegna cinematografia è davvero bravissimo. Grazie a lui sto facendo delle nuove esperienze e mi sta coinvolgendo sempre più nel mondo del cinema. Con la sua agenzia PM5 Talent offre l’opportunità ai giovani talenti di costruire una carriera artistica. Quest’anno è subentrato un altro insegnate, Pino L’Abbate, anche lui molto bravo, che insegna teatro. Per la danza abbiamo Francesca Rapicano, insegnante di moderno, mentre Guy De Bock di classica».
In che modo ti prepari quando sai di avere un provino?
«Se mi danno un provino su parte, la studio in diversi modi, dipende sempre dalla sceneggiatura. Quando mi presento ad un provino cerco sempre di essere abbastanza sicura di me, anche se alla fine c’è sempre un po’ di ansia, che mi spinge a fare meglio.»
Qual è il tuo sogno più grande?
«Diventare una brava attrice e grazie ad Alessandro D’Alatri sto scavando le mie radici per questo sogno».