Francesco Di Leva veste i panni del celebre pugile statunitense Cassius Marcellus Clay Jr. nello spettacolo Muhammad Ali, ideato e diretto da Pino Carbone, in scena al Teatro Nuovo di Napoli fino a domenica 28 ottobre.
L’attore partenopeo, con una passione per Cassius Clay – a cui più volte si è ispirato per l’interpretazione dei suoi personaggi teatrali – porta sul palcoscenico del teatro napoletano l’essenza, di un uomo, per molti un mito, che negli anni ha saputo usare la sua popolarità per dire “basta al razzismo”.
La drammaturgia, che porta la firma di Linda Dalisi, si rifà ai dei frammenti dell’autobiografia, cronache di giornale, discorsi pubblici e poesie di Muhammad Ali, in cui Di Leva, a torso nudo, in pantaloncini e guantoni – proprio come se stesse su un ring – ha saputo catturare l’attenzione del pubblico narrando alcuni frammenti di vita del celebre personaggio, considerato da molto il più grande pugile di tutti i tempi.
Frasi ad effetto, parole mai dette a caso, veloci, pesanti, leggere e fondamentali, rivivono in questo allestimento presentato da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro.
«Abbiamo immaginato – chiariscono Francesco Di leva e Pino Carbone – di scomporre il suo corpo, pezzo per pezzo, con la stessa attenzione che richiede l’osservazione dell’avversario prima di un incontro. Con lo stesso interesse che merita il vincitore dopo un incontro, accostando a ogni pezzo del suo corpo un aspetto della sua personalità, a ogni pezzo del suo corpo una sfida».
Si passa da momenti che raccontano la vita privata e l’impegno politico di Muhammad Ali a quelli che evidenziano alcune delle sue caratteristiche come il carisma, la sicurezza, la popolarità, la fragilità, le ossessioni. Un one man show, dalla durata di 60 minuti, in cui il protagonista sul palco alterna il monologo drammatico al dialogo con l’allenatore che lo sostiene, lo sprona e lo accompagna nel suo percorso esistenziale, fino alla rottura della quarta parete, quando Francesco Di Leva invita sul palco una spettatrice dalla platea, coinvolgendola nel ruolo della sua prima moglie. Una scena in cui trapela un lato oscuro del carattere di Cassius Clay, quello di un uomo violento, geloso, ossessionato dalla sua compagna. Un uomo, un’attivista dalla pelle nera, che ha passato gran parte della sua esistenza a portare avanti, le sue lotte a difesa dei diritti dei black, fino al giorno in cui Il Parkinson ha avuto la meglio su lui.
Muhammad Ali, dopo il debutto nella scorsa edizione del Napoli Teatro Festival, si conferma ancora una volta uno spettacolo che vale la pena vedere, e il merito va senza ombra dubbio alla straordinaria interpretazione di Francesco Di Leva e all’altrettanta regia di Pino Carbone. Le scene sono di Mimmo Paladino, i costumi Ursula Patzak, le musiche di Marco Messina e Sacha Ricci, le luci di Cesare Accetta.