“Ringrazio con affetto il pubblico presente, perché se non ci foste voi, noi qui, sul palco, non esisteremmo!” Chiude, con questo saluto, il debutto della prima, l’attore Vincenzo Salemme, autore, regista ed interprete di Sogni e Bisogni.
Sogni e Bisogni, INCUBI E RISVEGLI scritto e diretto da Vincenzo Salemme resterà in scena al Teatro Diana di Napoli dal 4 febbraio al 15 marzo.
Dopo aver interpretato il film Ma tu di che segno 6?, al cinema lo sorso dicembre, il comico partenopeo ritorna al suo primo amore, il teatro, con una commedia che egli stesso ha scritto nel lontano 1995. “Ho scritto questa commedia nel 1995 con il titolo di “IO E LUI” chiaramente riferito al celebre romanzo di Moravia. E, come accade in quel romanzo, anche nella mia commedia l’intreccio narrativo ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia ed il suo “pene” dichiara Salemme al debutto. A differenza del racconto moraviano dove il “lui” in questione era solo una voce, qui nella commedia, il più famoso e significativo organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo “titolare” e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico; rivendica cioè lo status di vero e proprio protagonista della vita e della scena. Egli ritiene che la vita del grigio e mediocre Rocco Pellecchia mal si adatta alla grandeur del suo sottoutilizzato “tronchetto della felicità”. Si, Lui ama farsi chiamare proprio così. Conclude l’autore.
Sogni e Bisogni, si presenta agli occhi del pubblico come una commedia di grande ilarità. Il tema trattato è, senza ombra di dubbio, delicato! Ma, la bravura di Salemme e la sintonia che l’attore ha, negli anni, stabilito con la sua compagnia formata da ottimi attori, Nicola Acunzo, Domenico Aria, Vincenzo Borrino, Sergio D’Auria, Susy Del Giudice, Andrea Di Maria, Antonio Guerriero, Raffaella Nocerino, fa sì che la commedia rappresentata in un unico atto, scorra veloce, simpatica, sul filo dell’ironia, del doppio senso e dell’allusione senza mai cadere nella volgarità.
Lo spettacolo tratta del confronto-scontro tra i due contendenti. Il “tronchetto della felicità” spinge il suo povero “titolare” Rocco a reagire all’apatia che da anni lo accompagna e di vedere il futuro con più orgoglio, e il povero Rocco , dal canto suo, cerca di riconquistarlo e riportarlo materialmente nella sede più consona, cioè in basso al suo ventre. L’intreccio è intervallato da numerosi altri personaggi: un ispettore chiamato da Rocco a risolvere il caso,la coppia di impressionanti portieri dello stabile, la moglie appassita e avvilita di Rocco.
Ma, al di là della comicità non mancheranno spunti di riflessione ed interazione con il pubblico da parte dell’autore. Salemme, infatti, già da qualche anno ha “alleggerito” la commedia classica intrattenendo un rapporto diretto con il pubblico in sala interloquendo con gli spettatori presenti e rispondere alle domande più frequenti sulla vita umana e sui più frequenti luoghi comuni.