A salutare la spiaggia di Marina di Camerota nella serata di sabato 18 luglio 2015 abbiam ritrovato Carmen Consoli. Dopo la prima parte del tour “L’Abitudine di Tornare”, la cantantessa siciliana ha iniziato un secondo giro, questa volta in “formazione essenziale” in compagnia della bassista Luciana Luccini e dalla batterista Fiamma Cardani.
Questa nuova edizione del Meeting del Mare ha così ospitato una delle artiste più attese del 2015. L’arco temporale in cui Carmen Consoli ha taciuto è servito per imparare ad aspettare e poi ad apprezzare ciò che la cantantessa aveva da dire e anche da ridire.
Il live è iniziato con uno dei brani storici della Consoli: “Geisha”, continuando poi con una scaletta sempre perfettamente in equilibrio tra presente e passato: “Mio zio” e “Sentivo l’odore” han preceduto “L’abitudine di tornare” e “La signora del quinto piano”.
Dopo questi primi brani, la Consoli ha voluto condividere con il suo pubblico un’affermazione forte, che è di per sé domanda e risposta, che non ha bisogno di commenti alcuni: “Se tiri fuori quello che è dentro di te, quello che è dentro di te ti salverà. Se non tiri fuori quello che è dentro di te, quello che è dentro di te ti ucciderà”. Carmen ha condiviso in effetti una massima dei Vangeli gnostici, che come lei stessa ha tenuto a precisare, può essere attribuita a Gesù. E al Meeting del Mare una citazione del genere forse andava fatta.
La scaletta è continuata con “Il paradiso poteva anche attendere”, “Matilde odiava i gatti”, “Per niente stanca”, “Fino all’ultimo”, “Sintonia imperfetta” e “Stato di necessità”. Ogni brano una sorpresa, la cantantessa non ripete la stessa scaletta del tour appena finito e questo rende ancora più unico il live in spiaggia.
Anche questa volta però, introduce il suo “Esercito silente” citando Peppino Impastato e la bellezza, bellezza che ricorda sempre in ogni sua intervista, bellezza di cui si fa portavoce in ogni suo live e di cui abbiamo sentito la mancanza durante la sua lunga assenza.
“Fiori d’arancio”, “Contessa miseria”, “Venere” e “Oceani deserti” chiudono così ufficialmente il live. Carmen sottolinea la bellezza dei rumori dei concerti, del sud che non smette mai di fare molto rumore. Poi, il silenzio prima dei bis e ancora molto stupore.
Non si risparmia a Marina di Camerota ed ecco “Parole di burro”, “Confusa e felice”, “AAA Cercasi” e “Mediamente isterica”: Carmen si diverte e il pubblico è in visibilio. Il mare, la sua musica e una festa che sembra iniziata da molte ore, una festa a cui partecipano i fan invitati ma anche molti sconosciuti che probabilmente conoscevano metà del repertorio di Consoli eppure hanno goduto interamente di tutto il concerto.
La cantantessa saluta gli ascoltatori da sola in acustico sul palco, condividendo uno dei brani più intimi dei suoi vent’anni di carriera: “Quello che sento”, una canzone che riporta i fan all’adolescenza ormai andata, ma anche a sensazioni quotidiane che vivono sottopelle.
Un live intenso sotto un cielo stellato, dove però c’erano anche alcune nuvole cilentane a godere di musica che ha sempre l’abitudine di tornare in grande stile.
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