Arriva nelle sale il prossimo 26 febbraio “Le leggi del desiderio”, un fiom diretto e interpretato da Silvio Muccino con Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris e Luca Ward.
Medusa Film ha prodotto la nuova pellicola di Muccino, scritta a quattro mani con la sceneggiatrice Carla Vangelista.
“Le leggi del desiderio” è una produzione Medusa Film realizzata da Marco Belardi per Lotus Production con un cast che include anche Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Paola Tiziana Cruciani e Luca Ward. Questa è la terza regia per Silvio Muccino dopo l’esordio del 2008 Parlami d’amore seguito nel 2010 dall’opera seconda Un altro mondo.
I desideri dell’uomo muovono il mondo. E ogni giorno, per riuscire a ottenere l’oggetto del nostro desiderio, modifichiamo noi stessi e la nostra realtà. O perlomeno, cerchiamo di farlo. Secondo Giovanni Canton, il carismatico e funambolico trainer motivazionale protagonista di questa storia, ci sono delle tecniche precise che possono aiutarci a raggiungere quello che desideriamo, sia esso il piacere, il lusso, il potere, il successo o l’amore. Considerato dai suoi tanti fan una sorta di profeta, e da molti altri un cialtrone che si approfitta delle debolezze altrui, Canton decide di dimostrare la veridicità delle sue teorie organizzando un concorso per la selezione di tre fortunate persone che verranno da lui portate in sei mesi al raggiungimento dei loro più sfrenati desideri. Ma l’intenso rapporto che si stabilirà fra il life coach e il terzetto prescelto produrrà effetti inaspettati nella vita di tutti loro, soprattutto in quella di Canton.
Silvio Muccino nell’ambito della conferenza stampa a Roma dichiara: «Stavo lavorando ad una sceneggiatura insieme a Carla Evangelista quando un giorno lei è venuta da me mostrandomi un video sul suo computer e dicendomi di aver trovato il mio prossimo personaggio. Era un filmato di Anthony Robbins, uno dei più famosi life couch, che è stato anche quello di Bill Clinton e che riesce a riempire stadi anche qui in Italia. Mentre lo guardavo sono rimasto affascinato dal suo carisma. Credo che questo tipo di figure siano figli della crisi perché è un periodo di smarrimento, nessuno sa che cosa fare e loro sembrano avere una vita per sopportare le nostre frustrazioni. Qui in Italia non sono mai stati realizzati film sui life couch, sono ancora personaggi nuovi per il nostro cinema.»
Questo film parla di maschere che tutti noi ci siamo costruiti, ma la vera domanda è quando finisce la maschera e quando inizia l’essere umano che si nasconde dietro di essa. Alla domanda Muccino risponde: «Penso che tutto dipende da come ti rapporti al life couch, dal tuo spirito critico. Trovo ingiusto condannare persone che hanno cose da dire, ma allo stesso tempo non penso che bisogni neanche erigergli dei monumenti. Ho adorato l’idea di prendere Luciana, la segretaria di un vescovo, con un giro di perle e una famiglia perfetta e farle scrivere storie in grado di far impallidire la scrittrice di Cinquanta Sfumature di Grigio quindi si, ovviamente c’è stato un ammiccamento a questo fenomeno».