“L’indifferenza colpisce come le mafie”lo ha affermato Geppino Fiorenza nella conferenza stampa di presentazione del progetto “teatri della legalità”. Quanta verità in questa frase ma cosa si può fare per evitare che l’indifferenza prevalga su tutto il resto? Si può e si deve fare tanto, e la cultura, i linguaggi artistici con la loro forza di penetrazione hanno una corsia preferenziale. Maurizio Marino di “Arteteca” e Bruno Tabacchini di “Suoni e scene” offrono il loro contributo per costruire la memoria civica dei giovani; lo fanno con il loro progetto “Teatri della legalità” che si propone come valido supporto ai docenti e ai formatori in generale in quanto favorisce l’educazione alla legalità nelle scuole e la formazione delle coscienze dei giovani studenti.
In concreto dal 17 al 31 marzo e dal primo al 15 aprile al teatro Sancarluccio andrà in scena “Silvia e i suoi colori” uno spettacolo scritto da Roberto Russo dedicato a Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra uccisa l’11 giugno 1997 a Napoli mentre rientrava a casa con suo figlio, durante un regolamento di conti tra clan rivali. Un testo dalla tematica forte che racconta un episodio della vita della nostra città che ha rappresentato anche il momento in cui Napoli, i suoi cittadini, le istituzioni, le forze dell’ordine hanno voluto reagire allo strapotere camorristico, cercando di opporsi al clima di paura anche mediante la creazione di reti di sostegno alle famiglie delle vittime di camorra.
Si è formata una consapevolezza che il bene deve essere più forte del male; sembra una frase senza senso , invece è l’unica verità che ha ispirato il testo di Roberto Russo; nel testo l’autore racconta il suo rapporto con la Ruotolo di cui era amico d’infanzia, e quello che emerge è la forza dei sentimenti, della poesia, unico rimedio contro il dolore. Sono i sentimenti, infatti, che ti restituiscono la persona che la violenza ti ha portato via.
Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo ed anche assessore ai giovani del Comune di Napoli, nell’intervento in conferenza stampa ha offerto la sua testimonianza di persona che si confronta tutti i giorni con il dolore, con la sua ferita. La consapevolezza di condividere questo dolore con tante persone la rende più forte. Le storie di ogni vittima, di ogni familiare diventano la nostra storia, ed al teatro, come a tanti altri mezzi culturali a nostra disposizione, spetta il compito di diffusione per contribuire alla creazione della nostra storia civile.
E’ un bene che alle scuole venga offerta questa opportunità, (due repliche ogni mattina al costo di otto euro ad alunno al teatro Sancarluccio) perché sono i giovani che fanno il futuro, ma senza passato non esiste un futuro.
Il progetto gode del patrocinio morale del Miur, del Ministero della Giustizia, del comune di Napoli e dell’associazione “Stanza 105”.