Un’emissione anomala proveniente dal cuore della Via Lattea è stata registrata dallo strumento italiano Lat (Large Area Telescope).
Pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, la registrazione è frutto di uno studio coordinato da Richard Bartels, dell’Istituto di Fisica Teorica dell’Università di Amsterdam, che ha tra gli autori anche la ricercatrice italiana, Francesca Calore, del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica francese (Cnrs) e dell’Università francese di Grenoble.
Il Large Area Telescope (Lat), a bordo del telescopio spaziale Fermi, scruta il cosmo a caccia di raggi gamma ed ha registrato un’emissione anomala che potrebbe nascondere la firma ‘dell’inafferrabile materia oscura’.
“Da circa un decennio si studiano i fotoni energetici provenienti dal centro della Via Lattea, in particolare un segnale misterioso che inizialmente è stato considerato una possibile spia della materia oscura. Quello che abbiamo fatto con il nostro studio – ha spiegato all’Ansa Francesca Calore – è stato affinare l’analisi con nuovi dati e nuove tecniche d’indagine. In questo modo, abbiamo individuato nel segnale caratteristiche che lo rendono più compatibile a modelli che ne attribuiscono l’origine a sorgenti di tipo stellare, piuttosto che alla materia oscura”.
Queste sorgenti sono molto deboli e quindi non identificabili come singole sorgenti dal telescopio Fermi ma a partire dal 2020 sarà possibile studiarle grazie alla rete di radiotelescopi più grande al mondo, già in costruzione in Australia e Sudafrica, lo Square Kilometre Array (Ska) a cui l’Italia partecipa insieme ad altre 11 Nazioni con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).