È un’attrice poliedrica e brillante Lucianna De Falco, che riesce in modo magistrale a calarsi nei ruoli più disparati, passando dal film commedia a quello drammatico, dal teatro alla televisione. Negli ultimi anni l’abbiamo vista vestire egregiamente i panni di Micaela nel film commedia “La parrucchiera” di Stefano Incerti, della sorella di Don Vincenzo nella commedia musicale “Ammore e malavita” dei Manetti Bros, di zia Luna nel film drammatico “Due Soldati” di Marco Tullio Giordana e della madre di Graziella Di Gasparro nel film documentario “Terra Bruciata!”di Luca Gianfrancesco. In Tv la vedremo ancora interpretare Wanda nella serie “Tv Una pallottola nel cuore” di Luca Manfredi e a teatro sarà Maria Senese in “Viva Maria!” di Jacobbi e Ronga. “Terra Bruciata!” – Il Laboratorio italiano della ferocia nazista è stato premiato come miglior lungometraggio nella sezione “Selezione Focus” del Social World Film Festival, Mostra internazionale del cinema sociale di Vico Equense. Per l’occasione abbiamo chiacchierato con Lucianna De Falco.
Terra Bruciata di Luca Gianfrancesco in cui sei protagonista rivive uno degli episodi drammatici mai raccontati della storia della Resistenza Italiana. Cosa ha significato per te partecipare in questo film documentario?
«Terra Bruciata! è un docu-dramma, genere che in Italia non è stato ancora trattato, un genere famoso in Francia. Terra Bruciata! riporta alla luce una pagina inedita della Resistenza in Campania e precisamente dell’alto casertano. Resistenza che viene vissuta anche attraverso il silenzio del piccolo paese di Tora, i cui abitanti salvano un’intera comunità di ebrei dalla deportazione. Narrare pagine inedite di storia e vestire i panni di persone realmente vissute, fa comprende il valore del proprio mestiere, che oltre a dare speranza, invita a riflettere e pensare. Girare nei luoghi dove i personaggi sono vissuti è stato toccante. Terra Bruciata! ricostruisce in particolare la strage di Conca della Campania del 1 novembre del 1943 quando i nazisti commisero una serie di eccidi e di stragi. Il filo conduttore del film è la drammatica vicenda di Graziella Di Gasparro, testimone degli eventi. Io interpreto sua madre a cui è stato barbaramente ucciso il marito nella strage nazista. Il regista Luca Gianfrancesco ha realizzato un opera straordinaria, a cui hanno preso parti giovani attori del casertano, davvero bravi. È una storia emozionante che ci fa sentire orgogliosi di essere campani».
Quale ricordo conservi del regista Carlo Vanzina?
«Carlo Vanzina sul set era un regista d’altri tempi, sapeva esattamente ciò che voleva, senza imporsi, dotato di personalità e carisma. Ricordo in particolare un episodio che si verificò mentre stavamo girando il film E adesso sesso. Durante una scena un attore napoletano improvvisando, usò delle parolacce non previste nel copione. Lui lo fece provare, poi prima di girare le riprese, con garbo gli sussurrò all’orecchio “non è il caso che dici quella cosa”. Carlo Vanzina è stato un grande maestro del cinema italiano».
Ti rivedremo nella serie Tv Una pallottola nel cuore con Gigi Proietti. Com’è il rapporto con lui?
«Proietti è meraviglioso, una persona straordinaria, un maestro che mi ha insegnato tanto. Con lui ho collaborato la prima volta in uno spot della Rai in cui facevo sua moglie».
Il legame inscindibile con la tua terra, Ischia ti ha ispirato per la messa in scena dello spettacolo teatrale “Lucí” la guardiana del faro …
«È stato portato in scena la prima volta dieci anni fa, un omaggio a mia nonna Lucia. Uno spettacolo realizzato in collaborazione con la Marina Militare Italiana che ripercorre la vita di Lucia Capuano, guardiana del faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia».
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
«C’è in cantiere un film cortometraggio, girato con una giovane regista. Nel frattempo il 9 di agosto a Valle/Sessa Cilento nell’ambito del Festival Segreti d’autore porteremo in scena lo spettacolo teatrale “Viva Maria!”, il cui testo narra la storia di un bar di Forio d’Ischia il “Caffè internazionale” oggi “Bar Maria”, frequentato in passato da intellettuali di fama mondiale, Bargheer, Truman Capote, Auden, Pasolini, Moravia. “Viva Maria!” riprende i versi del poeta Auden dedicati alla sua amica Maria Senese, la signora del bar internazionale».