NarteA presenta “Gli echi della rivolta” lo spettacolo sarà in scena sabato 14 luglio a San Lorenzo Maggiore.
Sabato 14 luglio ore 19, presso la Basilica di San Lorenzo Maggiore, nel cuore antico di Napoli, l’Associazione Culturale NarteA propone la visita guidata teatralizzata, Echi della Rivolta, un’affascinate percorso ideato da NarteA per condurre i visitatori nel luglio del 1647, quando il popolo napoletano fu messo in ginocchio dal viceré spagnolo, il Duca D’Arcos, che decise di aumentare le gabelle sulla frutta per l’ennesima volta. I napoletani presi per il collo e guidati da un pescivendolo, si ribellarono. La visita è scritta e diretta da Febo Quercia e Antimo Casertano. In scena, tre attori si fanno interpreti dei personaggi chiave della vicenda, il giovane Tommaso Aniello di Amalfi detto Masaniello (Antimo Casertano), sua moglie Bernardina Pisa (Daniela Ioia) e Giulio Genoino, vero orchestratore della rivolta (Sergio Del Prete). Ad accompagnare i visitatori, sarà la guida Matteo Borriello. Il costo del biglietto è di 15 euro. Per partecipare all’evento, è necessaria la prenotazione ai numeri 3397020849 o 3346227785.
La visita guidata teatralizzata è incentrata sulle fasi di quei giorni di lotta furiosa, quando un pescivendolo napoletano di appena 27 anni guidò il popolo napoletano contro il governo del viceré D’Arcos. “Viva il re, morte a lo malo governo”: la frase che circolava durante la rivolta indica come il popolo napoletano fosse ben consapevole dello scollamento politico avvenuto tra la corona di Spagna e i viceré che, con le imposizioni di gabelle, portarono allo stremo delle forze il capoluogo partenopeo. Quella di Masaniello, non fu una rivolta antispagnola, ma solo una strenua opposizione al governo del viceré di Napoli. NarteA mette in scena e racconta, nell’alternarsi degli interventi della guida e delle incursioni attoriali, il susseguirsi delle vicende che vanno dall’incendio dei banchi del dazio, all’assalto al complesso di San Lorenzo Maggiore, per rubare le armi della città, alla follia che travolse Masaniello, fino al suo ultimo giorno in cui fu ucciso all’interno del complesso del Carmine.
In una settimana Napoli cambiò volto e il nome di colui che ne fu considerato l’artefice risuona ancora oggi tra le strade della città come un mito: Masaniello. Un rumore di fondo riecheggia sempre nel capoluogo partenopeo quasi come un’eco. Echi della rivolta pone l’accento sugli aspetti sociali, politici e storici sullo sfondo dei quali agì la figura carismatica e trascinatrice di Masaniello.