I NOT, acronimo di Note Oltre Tempo, hanno pubblicato il loro secondo disco dal titolo “Sogni e Bisogni”. I componenti della band torinese, fondata nel 2013, sono uniti da una irrefrenabile esigenza di tramutare i pensieri, le riflessioni, le lacrime e i sorrisi in parole e note, componendo in libertà senza alcuna convenzione e senza legarsi ad un genere musicale definito, traghettando tra il pop, il folk , il rock, la canzone d’autore. La band è composta dal chitarrista Fabrizio Arini, il batterista Davide Berneccoli, il bassista Giorgio Ruggirello e il chitarrista Dario Marengo quattro musicisti che vivono per la musica.
“Sogni e Bisogni” è il titolo del vostro secondo album, un progetto realizzato seguendo il vostro istinto, quello di comunicare le vostre idee attraverso la musica. Quali sonorità vi ispirano?
«Siamo quattro individui ben distinti, uniti dall’enorme passione per la musica e sicuramente anche da affinità caratteriali e di pensiero, ma abbiamo avuto percorsi musicali differenti con momenti in cui i gusti di tutti noi si sono incontrati. Oggi, la cosa importante è comporre musica.. si spera buona musica. Non importa che sia folk, pop, rock, rap o altro. Basta comunicare un emozione con le note e sicuramente una riflessione, una lacrima o un sorriso attraverso le parole. Il cantautorato però, ha avuto un forte impatto su ognuno di noi».
“La fine di un’estate” è un brano dal ritmo travolgente in cui il pop incontra il folk, un pezzo dal sound singolare…
«Ci sono diversi altri brani con questa tendenza, come “Ma che ti penso a fare”, “Sogni e bisogni”, “Semplicemente sinceramente”, “Solo un blues”. In questo album abbiamo voluto sperimentare un po’, avendo alla base dei brani sempre sequenze elettroniche. A tratti le canzoni sono più pop a tratti più “rock”, ma sono state composte tutte con una chitarra acustica o un pianoforte o un banjo tra le mani. Spogliandole, si sente un anima folk e cantautorale. Più in generale, il pop-folk è sicuramente la direzione verso cui ci dirigiamo. Più suoniamo insieme, più ci rendiamo conto che è il sound che ci viene spontaneo ed immediato. Un terzo album esiste già. A breve inizieremo le registrazioni e sicuramente ha un profumo, un odore, pop-folk».
NOT è l’acronimo di Note Oltre Tempo, un nome scelto per manifestare il bisogno di suonare in maniera indipendente. Quali sono le vostre speranze e i vostri sogni?
«L’album”Sogni e bisogni”, è stato scritto da noi trentenni. Una generazione a cavallo tra il vecchio e il nuovo, dove il precariato è ahimè alla base delle nostre giornate. Le speranze ora le riponiamo nella prossima generazione, quella che nascerà, che saprà come fare una telefonata o scattare una foto in modo istintivo, auspicando che sia più serena e fiorente della nostra. I nostri sogni, sono le attese in risposta al percorso che stiamo facendo, augurandoci che un giorno ci permetta di vivere dignitosamente. Il che non ha a che fare con l’idea di esser ricchi e famosi, ma semplicemente di alzarci al mattino e suonare. Comporre e stare in questo mondo che ci da gioia e stimoli. Chi non vorrebbe fare un lavoro che non sia solo considerato come le otto ore da “sfangare” ?! ma che possa considerarsi VITA».
Quale brano tratto da “Sogni e Bisogni” rispecchia la vostra essenza?
«mmm… domanda complessa, per un motivo o un altro ogni brano ha un valore e forse è ancora troppo fresco per averne il giusto distacco e rispondere ma, “Note sulla città” siamo proprio noi, con le nostre passioni. Citandoci, la canzone dice: “Io mi sento vivo, quando vibra il mondo, di note aggrovigliate, Colori, dai toni forti. Il suono entra in me, lasciando fuori il resto, trovando una dimensione, più vera su questa terra. Sono io, sono io, sono io, queste note”».
Avete collaborato per la realizzazione dei primi brani con Luca Vicio Vicini, bassista dei Subsonica. Ci saranno in futuro altre collaborazioni con lui od altri musicisti?
«Speriamo di sì. Lui ha avuto un ruolo importantissimo nella nostra partenza. Ogni collaborazione non può che far crescere, perché vuol dire confrontarsi. Ci piacerebbe collaborare ancora con Luca come sicuramente con altri artisti. A volte dividiamo il palco con “giovani” musicisti come noi e anche solo questi momenti sono importanti e fanno crescere!»