Eccomi qui, ho appena finito “Arcana Rubris” il nuovo libro Ugo Nasi ed ancora mi sento in equilibrio instabile; avete letto bene perché sfogliando le pagine di Nasi ti senti come su un ottovolante in un vorticoso viaggio tra il Quattrocento e l’oggi. Un thriller pieno di riferimenti storico-artistici frutto della fantasia dell’autore con qualche imprecisione storica, del resto ammessa dallo stesso autore, ed anche linguistica (lo spagnolo).
Il romanzo scorre in maniera piacevole anzi dirò di più la voglia di scoprire come va a finire ti mette le ali ai piedi; ottima cosa, direi, visto che un libro deve per prima cosa incuriosire, ma Nasi fa di più perché costruisce una fitta rete di personaggi, tutti articolati e ben delineati, che puoi subito amare o detestare .
La conoscenza della storia dell’arte ha una parte rilevante: il più grande pittore fiammingo della storia Jan Van Eyck con il suo “I coniugi Arnolfini” la fa da padrone, sarebbe lui, infatti, l’autore del quadro al centro della storia. Il fiammingo fu l’autore di questa opera la cui la sua fama è legata a molti particolari, ma uno dei più curiosi è la presenza dello specchio convesso posto sulla parete di fondo, e che si vede giusto tra i due coniugi. Attraverso questo specchio, per la prima volta un pittore propone una rappresentazione più complessa dello spazio. Un’opera perfetta i cui significati non sono ancora del tutto chiariti ed era quindi l’autore giusto da tirare in ballo in una storia. Lo è anche per l’uso che il fiammingo fece del colore corre: una tonalità particolare “Arcana rubris”, appunto.
L’ambientazione, una fortezza realmente esistente, rende l’opera ancora più misteriosa . Un libro colto, ben organizzato nelle sue parti che fagocita il lettore che in esso ci trova una storia, più storie, l’arte, la superstizione, l’amore, la cattiveria umana, lo schema buoni -cattivi che si confonde, s’intreccia così come accade nella vita.
Il titolo”Arcana rubris” è il colpo da maestro del Nasi che, coma già successo per “le pagine perdute” fin dalla copertina cattura i suoi lettori, conducendoli verso un finale mai scontato.
Il personaggio principale è l’ex P.M. Viola Borroni che questa volta è accompagnata dall’ispettore Valerio Bruno un napoletano (chissà quanto il Nasi si sia lasciato ammaliare dal modo di essere dei napoletani conosciuti durante la lavorazione del suo primo libro!) dalle mille sorprese, ma anche tante altre anime popolano questo romanzo e bisogna leggerlo per incontrarli tutti.
Consiglio questo libro, decisamente!