Circa un miliardo e mezzo di anni fa le giornate sulla Terra duravano appena 18 ore, ad allungarle, molto lentamente e progressivamente, ha contribuito la Luna. La notizia è stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas.
In quell’epoca la Luna era, infatti, molto più vicina al nostro pianeta, tanto da influenzare e modificare il movimento terrestre intorno al suo asse. A ricostruirlo è stato il gruppo di ricerca guidato dall’italiano Alberto Malinverno, dell’Osservatorio Lamont-Doherty della Columbia university, e Stephen Meyers, dell’università del Wisconsin.
I ricercatori, combinando statistica, geologia ed astronomia, hanno studiato i sedimenti che si sono accumulati sul fondo dei mari nel corso dei millenni ed hanno analizzato quelle che sono le tracce dei cambiamenti climatici che alternavano periodi più piovosi ad altri più secchi.
Da questi studi è stato possibile fare un salto nel tempo a circa 1,5 miliardi di anni fa e si è potuto costatare che questi cicli erano già presenti all’epoca: alcuni di questi sono stati influenzati dalla ‘precessione terrestre’ (ossia il movimento di rotazione che la Terra compie intorno al suo asse), come fa una trottola girando su se stessa, anche l’asse terrestre, infatti, punta in direzioni diverse: oggi è rivolto verso la stella polare, ma tra 10.000 anni punterà servo un’altra direzione. Questo giro è influenzato dal sistema Terra-Luna e dalla distanza tra i due corpi celesti e misurando i diversi cicli nei sedimenti, i ricercatori sono riusciti a calcolare che 1,5 miliardi di anni fa questa precessione era più breve e che la Luna era più vicina alla Terra. Ciò vuol dire che ne ha influenzato il movimento intorno al suo asse. A questo movimento ha poi contribuito anche l’attrito tra le maree ed il fondo del mare, che ha prodotto energia che si è dispersa, facendo rallentare, sempre molto lentamente, la Terra.
Dagli studi emergerebbe quindi che il giorno terrestre era più breve di 6 ore e che il processo di rallentamento continua. “La durata dei giorni sul nostro pianeta si sta infatti costantemente allungando, anche se sempre molto lentamente. Probabilmente – conclude Alberto Malinverno – tra 1,5 miliardi di anni le giornate sulla Terra saranno ancora più lunghe di altre 6 ore”.