Al Teatro San Ferdinando di Napoli debutta Tony Laudadio con Dolore Sotto Chiave di Eduardo De Filippo, per la regia di Francesco Saponaro, una co-produzione Teatri Uniti e Napoli Teatro Festival, in collaborazione con Università della Calabria (repliche fino a dom. 15 Marzo).
Si tratta di due atti unici, Dolore Sotto Chiave del 1958, di sapore pirandelliano, e Pericolosamente del 1938, di stampo più propriamente farsesco. Nel primo, protagonisti sono i fratelli Capasso, alle prese con la morte della moglie di lui, che gli viene nascosta da sua sorella. Nel secondo, famosissimo, Arturo placa le intemperanze di sua moglie, Dorotea, a colpi di rivoltella. “In Dolore sotto chiave – spiega Saponaro – i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e malintesi, tipici dei contesti familiari. In Pericolosamente, la rivoltella diventa vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica. L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale”.
La regia di Francesco Saponaro si serve di pochi elementi per imbastire uno spettacolo gradevole e divertente, con la giusta dose di ironia e di cinismo. Tra questi, le scene e i costumi di Lino Fiorito e le luci di Cesare Accetta. Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano sono egualmente bravi nel dare corpo a personaggi credibili che agiscono in situazioni grottesche e paradossali. La loro vis comica garantisce grande ritmo e tante risate.
Da vedere.