Giuseppina Torre è una talentuosa compositrice e pianista di origini siciliane, molto apprezzata in tutti gli Stati Uniti. Grazie ad un brano caricato su iTunes, l’artista viene scoperta dagli organizzatori dei Los Angeles Music Awards ed in poco tempo riesce a farsi amare dal pubblico americano. Giuseppina Torre è in nomination per gli International Music And Entertainment Awards del 2018, prestigioso premio che seleziona musicisti di tutto il mondo, produttori e interpreti di musical, nelle seguenti tre categorie: “Classical Artist Of The Year”, “Classical Song Of The Year” con “Mirabilis Mundi” e “Classical Album Of The Year” con “Papa Francesco – La Mia Idea Di Arte”. Giuseppina Torre è l’unica artista italiana in nomination e nel corso della serata di premiazione, in programma il prossimo 16 giugno nel prestigioso Paramount Theatre Art Center ad Ashland nel Kentucky, si esibirà con “Mirabilis Mundi” accompagnata dalla meravigliosa voce del Soprano Angela Gragnaniello.
Lo scorso 20 maggio, in occasione dell’evento culturale Piano City Milano, hai eseguito dal vivo le tue composizioni per piano solo estratte dall’album “Il Silenzio delle Stelle” e dalla colonna sonora del film documentario “Papa Francesco – La mia Idea Di Arte”. Cosa ha significato per te che solitamente sei abituata a palchi internazionali?
«Avendo vissuto delle esperienze all’estero, essere notata qui in Italia è per me molto importante. Suonare a Piano City, in una location molto bella e suggestiva come la terrazza Aperol in Piazza Duomo a Milano, è stata una bella opportunità per far conoscere la mia musica dal vivo. I miei concerti sono un viaggio emozionale musicale nel labirinto del suono. Cerco di creare ad ogni mio concerto un legame tra il mio cuore e quello dell’ascoltatore, emozionandomi in prima persona con l’obiettivo di fare emozionare il pubblico. Attraverso questo viaggio cerco di far riaffiorare i ricordi. Come se la mia musica parlasse, raccontasse una storia. Assistere ad un mio concerto e come sfogliare le pagine di un libro, dove ci si può ritrovare nei miei racconti musicali».
Come nasce il progetto “Papa Francesco – La mia idea di arte”?
«Già in precedenza avevo musicato altri documentari. Corrado Azzolini della Imago Film mi ha segnalato per realizzare le musiche del documentario ed è così che è ho creato le musiche per questo progetto, un viaggio attraverso la galleria ideale del Pontefice tratto dall’omonimo libro scritto da Papa Francesco a cura della giornalista e scrittrice Tiziana Lupi. Ho letto il libro attentamente ed attraverso le immagini che mi fornivano alla fine di ogni ripresa, mi lasciavo ispirare dalla bellezza delle opere per poi comporre».
Questo progetto ti ha dato l’opportunità di conoscere anche Papa Francesco?
«Ho avuto il piacere di vederlo in occasione della mia esibizione al concerto dell’Epifania, ma non ho mai avuto la possibilità di conoscerlo di persona, di parlare con lui. Spero un giorno di poterlo incontrare».
Sei in nomination come unica artista italiana all’International Music And Entertainment Awards del 2018, prestigioso premio che seleziona musicisti di tutto il mondo, produttori e interpreti di musical.
«Si sono tre le categorie: “Classical Artist Of The Year”, “Classical Song Of The Year” con “Mirabilis Mundi” e “Classical Album Of The Year” con “Papa Francesco – La Mia Idea Di Arte”. Mi scontro con dei personaggi molto importanti, come Jennifer Thomas, una vera star in America con delle produzioni veramente importanti. Però tentare non nuoce e speriamo che vada tutto bene. Anche se già essere solo in nomination è per me un grandissimo traguardo».
La finale si terrà il 16 giugno e si svolgerà nel prestigioso Paramount Theatre Art Center ad Ashland nel Kentucky. In quella occasione ti esibirai?
«In quella occasione mi esibirò sul palco del prestigioso teatro ed eseguirò al pianoforte in anteprima internazionale la composizione in nomination “Mirabilis Mundi” accompagnata dalla meravigliosa voce del Soprano Angela Gragnaniello».
Già in passato sei stata premiata con due International Music and Entertainment Awards, inoltre hai anche ricevuto quattro Los Angeles Music Awards, e due Akademia Awards of Los Angeles. Cosa rappresentano per te questi riconoscimenti?
«Li considero un attestato di merito del mio lavoro, una conferma che sto percorrendo la giusta strada. Un riconoscimento serve a darmi forza, a credere in me e andare avanti in questo settore. Ovviamente è una strada tutta in salita quella che sto percorrendo. Proporre un repertorio classico già conosciuto è sicuramente molto più semplice, a differenza di un repertorio inedito, che ha bisogno di più tempo per arrivare».
Sei stata scoperta dagli organizzatori dei Los Angeles Music Awards grazie ad un brano caricato su iTunes.
«Ho sempre considerato queste tracce pubblicate come una bottiglia lanciata in un mare immenso. Con mia grande meraviglia questo messaggio è stato raccolto. Non avrei mai pensato di calcare un red carpet, di potermi esibire davanti a registi come Sorrentino, Muccino».
Come mai c’è molta più attenzione in America verso la tua musica rispetto all’Italia?
«Perché gli americani apprezzano tutto ciò che è made in Italy, come la moda, la musica. Anche i nostri ricercatori italiani, che vanno in America per approfondire le ricerche, sono molto apprezzarti e stimati. In Italia secondo me c’è molta distrazione. Non riusciamo ad apprezzare e ad essere fieri di tutto quello che abbiamo. Ci sono tanti artisti come me, molto apprezzati all’estero, ma in Italia non riescono a farsi strada. Nel nostro Paese non c’è la cultura nel ricercare il nuovo, si ha paura di sperimentare, di rischiare».
Stai preparando un nuovo album?
«Sì. Sarà un lavoro autobiografico in cui racconterò in musica tutto quello che in questi anni ho realizzato».