Fernando Alba, classe 1978, di recente ha pubblicato il suo secondo album “Nello stesso acido”. Compositore e cantautore siciliano, l’artista ha coinvolto oltre cento musicisti, tra turnisti e orchestre, per produrre il suo nuovo lavoro discografico. In questa intervista Fernando Alba ha raccontato nei minimi dettagli la realizzazione del suo progetto.
Parliamo del tuo nuovo lavoro discografico “Nello stesso acido”, in cui ha coinvolto oltre cento musicisti, tra turnisti e orchestre.
«L’Album Nello Stesso Acido nasce nel 2014, ho iniziato a produrre i provini poco dopo aver pubblicato il primo La Chitarra Nuova. È un album che ha raccolto dentro le canzoni con tematiche simili a quelle del precedente, ma con una consapevolezza maggiore. Sono cresciuto nella scrittura e nella ricerca delle sonorità, questo mi ha permesso di arrivare al Rock, che credo oggi sia la mia giusta direzione, parlo di un rock che credo manchi nella scena musicale italiana. La canzone “Nello stesso acido”, che dà il titolo all’album, è la massima espressione di quello che sono diventato musicalmente: orchestrazioni virtuose, suoni di chitarra elettrica acidi ed un modo di scrivere che rispecchia il linguaggio attuale, pur rimanendo fedele alle belle melodie che solo la canzone di matrice italiana riesce ad avere. Sono molto soddisfatto del risultato, se non fosse stato per i grandi musicisti coinvolti, non avrei raccolto all’interno di questo album diversi stili musicali e così tante contaminazioni. Credo di aver dato vita ad un album che oltre al genere rock, sbocci occasionalmente nel pop, nel folk, vestendo occasionalmente dei sapori e colori che si trovano nell’Urban e nell’Indie. Le orchestre d’archi che hanno suonato i brani sono formate da musicisti che lavorano maggiormente nel mondo delle colonne sonore, un mondo con cui lavoro giornalmente; non è stato difficile coinvolgerli in questo mio progetto discografico, soprattutto perché fare canzoni per musicisti come loro è quasi una novità. Sono stato fortunato perché ho incontrato persone di grande classe, che hanno sposato a pieno il progetto e hanno messo tutta la loro professionalità ed il loro cuore, uno fra tutti il mio produttore artistico Emanuele Bossi».
In cosa si differenzia dal precedente lavoro?
«Il nuovo Album ha le radici Rock, piantate su terreni dove spontaneamente nascevano influenze progressive ’70, il grunge ‘90, il pop-rock sinfonico internazionale, ritmi e colori caldi, suoni di strada e silenzi notturni. Sono stati usati solo suoni veri, niente campionatori, ma sintetizzatori originali dell’epoca e nuove macchine, il tutto si è mescolato perfettamente con quello che era la mia idea di album e con quello che sono le tendenze musicali di questo periodo, cercando però di offrire un prodotto diverso, originale e curato nei minimi particolari. Il precedente era un album più pop, più corale, fatto dalle stesse persone e con le stesse modalità di produzione. Invece, Nello stesso acido è un lavoro più ermetico, costruito sui miei pensieri più intimi, ci si può immergere facilmente e trovare in ogni canzone un pezzo di storia di ognuno di noi».
Cosa rappresenta questo disco?
«Sicuramente è un punto d’arrivo importante per la mia carriera, ma anche un nuovo punto di partenza su cui costruire il futuro della mia carriera artistica. Appartengo ad una scena musicale Rock, dove non ci sono solo chitarre power, ma una filosofia musicale che grazie alla chitarra elettrica riesce ad arrivare con più prepotenza al cuore di chi lo ascolta. Gli “assoli musicali” che sono presenti nell’album sono tanti e tutti concepiti affinché continui il messaggio che con la voce ed il testo non riesco ad esprimere. Questo disco è la concreta dimostrazione che i sogni si realizzano e che bisogna credere nella possibilità di essere felici».
Nei testi racconti te stesso e l’Italia in modo graffiante, come e quando nascono i testi?
«Testo e musica arrivano a me contemporaneamente, non c’è mai una prima stesura, se la canzone non vien fuori in dieci minuti straccio il foglio. Ogni canzone dell’album non è una canzone a sé, ma il continuo della precedente. Affronto gli argomenti senza distaccarmi da ciò che racconto, anzi lo faccio vivere sulla mia pelle perché è il modo giusto per essere credibili. Ci sono delle licenze poetiche, delle rime nascoste, tante metafore, questo mi ha permesso di essere libero nella scrittura e nella poetica, il mio modo di cantare è graffiante, rotto, pieno d’energia, anche quello ha contribuito a dare alle canzoni una sola chiave di lettura, senza fraintendimenti, una maniera chiara per arrivare al significato più profondo di ogni canzone. Amo scrivere i testi, amo la lingua italiana, anche se è molto difficile essere originali, credo di aver fatto un buon lavoro e di aver trovato un mio stile».
Hai presentato a maggio il tuo lavoro in concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Quali saranno le prossime date?
«Abbiamo in programma di fare dei concerti in giro per l’Italia, ancora con poche certezze, ma molte cose si stanno concretizzando proprio in questi giorni. Sicuramente partire dall’Auditorium Parco della Musica di Roma è stata una bella spinta, perché l’esposizione mediatica di quel concerto, mi ha permesso di valorizzare questo nuovo progetto che spero mi porti altri possibili palcoscenici. Nel concerto di presentazione ho avuto la fortuna di avere un pubblico numeroso, che ha raccolto tanti documenti video della serata che giornalmente vengono caricati sui social. Finalmente ho la possibilità di far sentire le mie canzoni dal vivo, anche a chi è lontano dai luoghi dove solitamente mi esibisco. Spero presto di colmare questo vuoto e di poter arrivare in altre importanti città e farmi ascoltare».
L’album è stato anticipato dai singoli “La canzone della buonanotte” e successivamente “Foglie gialle”, Ci saranno altri singoli in uscita?
«Il prossimo singolo, sarà “Nello Stesso Acido” siamo già a lavoro nella scrittura del video, abbiamo delle belle idee, sicuramente sarà un’ambientazione diversa dai precedenti videoclip. Non mancherà la figura femminile anche perché questa volta parliamo d’amore, di emozioni, di sofferenza e piacere. Non mancheranno le sfumature cinematografiche, credo che anche in questa occasione sarò regista e montatore del videoclip e cercherò di essere semplice e romantico. Abbiamo avuto un buon successo di visualizzazioni con i singoli precedenti, il mio pubblico è in crescita, mi segue con attenzione ed affetto, non posso che essere felice per questi importanti piccoli passi avanti e sperare che tutto vada secondo programma».
«Hai ricoperto diversi ruoli nella musica, sia tecnici che artistici. Quale ha influito più dell’altro sulla tua crescita artistica?
«Essere un cantautore significa dare voce ai propri pensieri, ma essere un compositore di colonne sonore significa trovare il sentimento che possa dare alle immagini il giusto sentiero verso il cuore di chi vede il film. Amo il mestiere della musica, perché non è mai “lo stesso giorno”, si è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, da scrivere, da far sentire, da produrre. Noi non proponiamo qualcosa di materiale, ma solo una miscela di emozioni che spesso si scontrano con la realtà. Mi sono ritrovato in diverse occasioni a lavorare su fronti musicali completamente diversi, come il fonico, il produttore artistico, l’arrangiatore, ma ogni volta ho cercato di mettere tutto me stesso in quel che ho fatto, il più delle volte ci sono riuscito con buoni risultati, questo mi ha permesso di poter continuare a vivere di musica, mi ha permesso di crescere artisticamente, di trovare un senso alla mia vita, dare un luogo ai miei sogni. Il mondo delle colonne sonore mi ha aperto una finestra importante per l’ingresso nella scena musicale, ma io non sono solo musica e sono felice di questo».
Quali i tuoi prossimi impegni?
«Lavorare duramente alla promozione di questo nuovo Album Nello Stesso Acido. Mi sono dato degli obiettivi ben precisi e voglio raggiungerli. Ci vorrà del tempo, ma non ho fretta, bensì fede».