Il 20 aprile alle 18,30 si inaugurerà la personale di Lalage Florio al Teatro Arciluito in piazza di Monte Vecchio 5 a Roma. Il titolo è Tabula Rasa 12+1.
Tabula Rasa 1,2,3……. all’infinito come infinite sono le possibilità dell’anima e dell’universo. Nell’antica Roma una tabula rasa era una tavoletta di cera cancellata in modo da poter essere usata per riscrivervi sopra. Metaforizzato è il concetto applicato all’intelletto.
Esso allude alla mancanza di conoscenze a priori e, quindi, alla totale potenzialità di acquisizione da parte di esso di qualsiasi conoscenza. Con quest’espressione, già a partire da Aristotele, si è espressa l’idea che l’essere umano nasce senza nulla di innato dal punto di vista conoscitivo.
Sulla tela grezza i primi interventi con sabbia, garza e colla vinilica per preparare il fondo il DNA su cui il colore e la colla apportano ulteriori modifiche alterando all’infinito “l’anima” dell’opera….
i tagli che violentano in profondità la tela viaggiano in similitudine con la vita e ogni strappo e’ ricucito per ridonare unita’ all’opera. La chiave di lettura e’ una e infinita altro approccio quello delle mappe cosmiche dov’è materia data da sabbia, garza e colle fluttua nell’infinita’ dello spazio dove compaiono costellazioni luminose impregnate di colore pieno o schizzato col dripping. Le fessure creare con taglierina si specchiano nei buchi neri celesti ricuciti perche’ per noi a oggi sono un mistero.