In scena, al Teatro Mercadante di Napoli, Una Delle Ultime Sere Di Carnovale di Carlo Goldoni, con Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello, Alberto Onofrietti, Diego Casalis per la regia di Beppe Navello; una produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa con il contributo di Fondazione CRT (repliche fino a dom. 18 Marzo).
Scritta nel 1762, Una Delle Ultime Sere Di Carnovale fu da Goldoni stesso definita una commedia metafora della sua stessa vita. Fu scritta, infatti, alla vigilia della sua partenza per la Francia, perché angustiato e deluso per i continui attacchi alla sua opera e alla sua riforma teatrale. Così, nella pièce, ci narra la storia di Sior Anzoletto, disegnatore di stoffe veneziano che decide di portare in Moscovia la sua creatività, anche lui disgustato dalle difficoltà di lavorare in patria. Il tutto attraverso il dipanarsi di una delle tante sere della vita, tra discorsi fatti di nulla, tra una partita a carte e una cena tra amici, tra i gesti, le risate e le malinconie attraverso le quali, senza che ce ne accorgiamo, si compiono scelte decisive e irreversibili. “E’ il momento – chiarisce Navello – di un’altra perdurante ragione di ansia collettiva, che dopo tre secoli riappare puntuale nel dibattito pubblico italiano: quello della cosiddetta “fuga dei cervelli”, che vede i giovani costretti dall’indifferenza del mondo dei padri, a portare altrove, lontano, la loro voglia di lavorare per il futuro”.
Lo spettacolo di Navello ci restituisce le tipiche atmosfere goldoniane, in una lingua difficile ma non incomprensibile, con costumi che rivisitano il ‘700 in modo originale, disegnati da Luigi Perego che firma anche la scenografia, anch’essa in linea con i costumi. Il ritmo della commedia è molto sostenuto, grazie all’impegno di tredici bravi attori. Tuttavia, nel dipanarsi della vicenda, con continue entrate e uscite di personaggi, lo spettatore rischia più volte di rimanere disorientato. Un po’ di gioco e di divertimento in più, nella costruzione delle scene, avrebbe aggiunto quel brio indispensabile a una commedia che diverte ben poco.