Tra ragione ed emozione Il Quarto Imprevisto pubblica il disco d’esordio, dal titolo Resti. Il Quarto Imprevisto è il singolare nome d’arte della band di nascita partenopea, attiva nel panorama musicale all’incirca dal 2012, un gruppo dal vivace sound che nel tempo si è poi rimodellato anche a seguito di nuovi ingressi.
A formare Il Quarto Imprevisto saranno Antonio Gera che da voce e chitarra, insieme a Giovanni Feliciello chitarre, synth. In un momento successivo ad affiancare i due musicisti, interverranno Riccardo Schmitt alla batteria, drum pad, poi per ultimo (ma solo in ordine di arrivo) Emiliano Berti al basso e contrabasso. A seguito di una risposta assai positiva da parte del pubblico, oggi la band napoletana lancia il primo lavoro discografico.
Resti è il titolo di un album che si compone di 10 pezzi: Mire, Il nostro inverno, Mille, Da Lontano, Dopo un giorno, Pare sia normale,Pagine, Tutto sa di noi, Non è il caso, Resti che da il titolo all’intero disco. Ogni brano esprime un contenuto che svela i molteplici interrogativi che sorgono dalla natura umana, in stretta correlazione tra quanto indica la ragione e ciò che proporzionalmente ma nel contempo in forte contrapposizione, vuole inseguire, quello che è il mondo emozionale. Partiamo da Resti, il testo che da il titolo all’album. Si tratta di una canzone che denuda le nostre debolezze, spiegandoci perché esse finiscono così naturalmente con il mettere in crisi la nostra coerenza. Tutto sa di noi è un brano che canta l’amore, in particolare quell’aspetto di questo immenso sentimento, malinconico, inafferabile, quello dell’assenza, della lontananza, del distacco.
Pare sia normale è un testo di introspezione che invita a far si che l’essere umano nella sua soggettività, si rapporti all’altro in forma pienamente oggettiva. Non è il caso descrive attraverso suoni lirici, appassionati, il richiamo carnale, l’amore espresso in forma di passione istintuale, quella alla quale ci è difficile porre dei freni. Pagine è una canzone che comunica in musica quanto l’essere umano cerca, attraverso la scrittura, provando in questo modo ad esprimere le sue emozioni, le sensazioni, ogni forma di convinzione.
Mille, un testo che d voce all’immaginario collettivo. Un testo di comparazione tra quelle che sono le aspettative che rivolgiamo a noi stesse e quelle che desideriamo dagli altri. Mille che ritmicamente ci mette al centro di definizione delle nostre azioni. Dopo un giorno racconta il modo in cui approcciarci al quotidiano attraverso un atteggiamento di condivisione e di solidarietà possiamo alleggerire i momenti duri, i colpi inaspettati. Mire è un pezzo che altresì apre il disco,ponendo al centro di riflessione i momenti di indecisione, le incertezze, raccogliendo il senso completo dell’intero album che è quello del rapporto tra ragione e slancio emotivo, in relazione ai rapporti umani. Il nostro inverno è un testo che raccoglie metaforicamente i momenti di vita. L’inverno descritto è quello rappresentato dagli stati negativi che ognuno di noi può vivere. Da lontano è una canzone che canta l’incapacità dell’essere umano di aprirsi all’altro in alcuni momenti, la difficoltà che abbiamo di comunicare i nostri stati d’animo in modo nudo e i conseguenti fraintendimenti che possono sorgere a causa di sovrastrutture che caratterizzano il quotidiano. Una produzione artistica firmata completamente dal gruppo, grazie all’etichetta discografica Full Heads/Audioglobe, che si muove tra lo scenario italiano ed un suono tipicamente internazionale e che certamente merita ogni nota d’ascolto.