Torna sui palchi dei teatri romani, e precisamente su quello del Teatro Sistina, il trasformista più famoso d’Italia e sicuramente uno tra i più veloci: Arturo Brachetti. Lo spettacolo che porta in scena è “Solo, the Master of quick change”, scritto dallo stesso Brachetti e che ha debuttato a Parigi. Un ritorno importante per Brachetti dopo i precedenti one man show “L’uomo dai mille voli” e “Ciak!”
Il trasformista italiano apre le porte della sua ipotetica casa, in questo caso in miniatura, e torna indietro nel tempo, a quando era ragazzo, facendoci attraversare la quotidianità di ieri e di oggi, attraverso la scatola magica del televisore, raccontando quello che avveniva o avviene. Un tuffo nel passato, dove i protagonisti della televisione sono i telefilm degli anni Ottanta, con Happy Days, La signora in giallo, nel presente con Braking Dad, Sharlock Holms, dal mondo fantastico alle spiagge della California, i personaggi e i titoli presentati sono davvero molti.
In ogni stanza si materializzano personaggi fantastici o veri, grazie alle trasformazioni di Brachetti, mentre realtà e fantasia si fondono attraverso le trasformazioni. Ma in questo spettacolo non c’è solo il trasformismo che ha reso famoso lo show man italiano; ci sono anche tutte le altre discipline che fanno parte del suo bagaglio artistico: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser.
Aiutato dal suo team, Brachetti regala una serata ricca di divertimento, amarcord e risate, intese ad entusiasmare il pubblico il quale gradisce la performance dello showman, applaudendo i suoi numeri. Ciò che particolarmente colpisce sono i tempi per le sue trasformazioni e la tecnologia al servizio dello show. Non a caso l’interattività è parte essenziale dello spettacolo. I giochi di immagine, luci e la grafica rendono entusiasmante la scena, che si trasforma continuamente, come il protagonista dello spettacolo.