Nelle sale il nuovo film di Michele Placido che vede come protagonisti Raoul Bova e Ambra Angiolini. La Scelta, titolo del film, è ispirato al testo teatrale “L’innesto” di Luigi Pirandello, un’opera che fece scandalo e Scalpore, dividendo pubblico e critica. Oggi come allora, il tema tocca le nostre sensibilità. Ci troviamo di fronte ad una donna disposta ad assumersi con coraggio la scelta di diventare madre, una donna che si scontra con il perbenismo della morale comune, morale forse non molto cambiata rispetto ai tempi di Pirandello. Quanto è importante il legame biologico col proprio figlio? A quali certezze si è disposti a rinunciare, per amore? Laura (Ambra Angiolini) e Giorgio (Raoul Bova) si amano intensamente e sono desiderosi di un figlio che non arriva. Ma solo un grande amore può superare la dolorosa prova che devono affrontare. Una prova che impone una scelta. Da una parte, un uomo offeso nella sua morale, che cerca una soluzione al dilemma; dall’altra, una donna che sente la necessità di diventare madre. Quale scelta fare per essere ancora felici?
Nel cast: Raoul Bova, Ambra Angiolini, Michele Placido, Valeria Solarino, Manrico Gammarota, Monica Contini, Gennaro Diana, Marcello Catalano,Mejdi El Euchi, Vito Signorile,Tina Tempesta,Vito Lopriore, Anna, Astellaneta, Antonello Marini, Greta Amoruso.
«Ci siamo liberamente ispirati a L’innesto – racconta Michele Placido – un testo di Luigi Pirandello che fece molto scalpore all’epoca della sua apparizione, il 1919. Per chi, come me, proviene dal teatro la sfida è stata particolarmente interessante» Michele Placido Pirandello è per me la figura più straordinaria del nostro teatro. L’ho affrontato più volte nel corso degli anni: ho recitato , diretto da Marco Bellocchio, ne L’uomo dal fiore in bocca per la tv, ho allestito uno spettacolo su L’uomo dal fiore in bocca e su La carriola , dove recitavo con il premio Oscar Murray Abraham e, più recentemente, ho diretto in teatro Giuliana Lojodice in Così è se vi pare. Pirandello è stato ispirato spesso in diverse sue opere da figure femminili potenti, penso ad
esempio a Come tu mi vuoi o anche ai Sei personaggi, dove sia la figliastra che la madre dominano il dramma, senza dimenticare altre opere dedicate a Marta Abba. Nel privato Pirandello aveva grandi problemi con le donne, non era misogino ma le guardava con soggezione e i sentimenti, le passioni non vissute nella realtà sono molto ben presenti nei suoi scritti. Per quanto riguarda L’innesto, la donna ne era protagonista in un modo insolito, sia da un punto di vista maternale che affettivo. Nel film ho voluto in qualche modo riproporre quel confronto aspro uomo/donna che avevo già affrontato in un altro mio film, Un viaggio chiamato amore, dedicato al complesso e viscerale rapporto affettivo tra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta Dino Campana. Quello a cui mi sono ispirato è un testo di grande attualità e pregno di significati. Il mondo occidentale di oggi fa sempre meno figli, mentre qui c’è una donna che decide di essere madre anche se in un modo fuori dalla norma. Penso che La scelta sia un’opera molto potente, non è una banale storia d’amore, spero che possa prendere il pubblico allo stomaco e catturarlo, spingendolo a voler sapere fino in fondo come andrà a finire. Pirandello tiene sempre appeso a un filo lo spettatore, è capace di descrivere un thriller sentimentale e psicologico come pochi scrittori italiani sanno fare, è poco melodrammatico, in un certo senso poco mediterraneo e molto nordico; è molto attento a una profondità della conoscenza degli aspetti dell’uomo, cosa non sempre approfondita nella letteratura italiana.»
Protagonista maschile de La scelta, Raoul Bova, il quale ci racconta di come è stato coinvolto in questo progetto. «Michele Placido cercava da tempo un progetto adeguato che ci permettesse di tornare a lavorare insieme dai tempi de La Lupa di Gabriele Lavia, ben diciotto anni fa. Un giorno mi ha chiesto di leggere L’innesto di Pirandello, un testo che ho apprezzato molto, così come ho poi apprezzato la sceneggiatura, in cui la vicenda originale viene trasportata ai nostri giorni. Ne La scelta si racconta di una coppia che non è più la stessa a seguito di un evento traumatico subito dalla donna: i rapporti cambiano, non c’è più lo stesso rispetto, la stessa considerazione. Mi sono sentito molto gratificato nell’indossare i panni del protagonista, Giorgio. È un ruolo molto difficile e impegnativo, di grande responsabilità, quello di un uomo contrastato che vive tante contraddizioni, è moderno ma tradizionale al tempo stesso. Ama moltissimo la sua compagna, desidera fortemente un figlio che rappresenti l’unione tra le loro anime, vorrebbe reagire agli eventi in un modo ma dentro di sé ha un’altra realtà che pulsa: da una parte c’è l’orgoglio, la tradizione, il disonore, dall’altra un amore fortissimo che lo porterebbe a starle vicino, a ritrovare l’intimità con lei ma non riesce a farlo, sente nascere i dubbi e la rabbia, che lo portano a scelte istintive, non razionali e non troppo giuste. Da un punto di vista emotivo, Giorgio è un personaggio che cresce incredibilmente: esprime tutti i limiti che ha l’essere umano – l’egoismo, l’orgoglio – per poi andare oltre questi limiti. Mettermi a confronto con realtà e limiti umani, affrontare e sviscerare queste dinamiche ha rappresentato un bellissimo viaggio.»
La protagonista femminile nel ruolo di Laura è Ambra Angiolini. L’attrice ci racconta le sue impressioni dopo aver letto il copione. «Ho sentito subito che si sarebbe trattato di una bella sfida e che avrei voluto provare a vincerla. Ho letto prima L’innesto, il testo di Pirandello a cui Michele si è ispirato, e poi attraverso la sceneggiatura di Giulia Calenda ho capito qualesarebbe stata l’emotività giusta da cercare. Non è stato facile riuscire ad avvicinarsi al personaggio, però non mi sono spaventata; ho davvero vissuto come una grande occasione il poter lavorare con un registacome Michele Placido. In un certo senso è stato come essere catapultata in una favola: stai camminando per strada e all’improvviso ti scritturano per un film!»