Immersi in un viaggio musicale dal ’68 ad oggi, il pubblico del Palapartenope di Napoli accoglie con entusiasmo il Vivavoce Tour di Francesco De Gregori. Un uomo, un professionista, De Gregori è uno tra gli autori in grado di trasmettere emozioni indescrivibili, attraverso testi appassionanti, rivoluzionari, ricchi di metafore, che da sempre contraddistinguono la canzone d’autore italiana.
Francesco De Gregori non si perde in chiacchiere. A dominare il live è la sua musica, quella che possiamo definire con la “M” maiuscola. Con lui sul palco, a presentare l’ultimo lavoro discografico – raccolta dei più importanti e significativi brani della sua carriera rivisitati con arrangiamenti inediti – la band formata da Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti (batteria), Elena Cirillo (violino e cori), Giorgio Tebaldi (trombone), Giancarlo Romani (tromba) e Stefano Ribeca (sax).
Per chi ama la musica, difficile non restare affascinati e incantati dall’armonia dei suoni e degli arrangiamenti del Vivavoce Tour. Un mix di strumenti perfetto che solo un vero professionista, chi di musica vive e la considera una forma d’arte, riesce a trasmettere.
Diamo il via al concerto. La scaletta si apre con “Finestre Rotte”. Francesco De Gregori è in ottima forma, come anche la sua voce. Interpretazione perfetta che si ripete con altri capolavori come “Viva l’Italia”, “Il Panorama di Betlemme”, “Caterina”, “Un guanto” e “Santa Lucia”, brano cui il cantautore romano rende un grandissimo omaggio all’amico scomparso Lucio Dalla. Si continua con “Il canto delle sirene”, “La leva calcistica della classe 68” e “La testa nel secchio”.
Non poteva mancare “Generale”, “Sotto le stelle del Messico a trapanar”, “La ragazza e la miniera” e l’omaggio a Leonard Cohen, interpretando “Il futuro” (cover di The future), che lo stesso De Gregori ha riadattato in italiano, cercando di restare fedele alla versione originale di Cohen.
Si entra nel vivo del concerto con “Belle Epoque”, “Mayday”, “Niente da capire”, “Guarda che non sono io”, “Titanic”, “Buona notte fiorellino” e “Vai in Africa Celestino”, tutte cantate con grande intensità e passione. Sembra che il live si stia avviando verso la fine. De Gregori e i componenti della sua band si assentano per qualche minuto. Ritornano sul palco. Il pubblico acclama De Gregori, lo incita a cantare ancora. Si parte con “Alice”, e si continua con “La donna cannone”, “Rimmel”, “Cose” e la travolgente “Can’t help falling in love” di Elvis Presley. E ancora “Volavola” e una versione nuova di “Buonanotte Fiorellino” in cui l’artista si ispira al brano di Bob Dylan “Rainy day women”.
Si conclude con successo e ammirazione dei presenti un’altra tappa del Vivavoce Tour che ha preso il via dal PalaLottomatica di Roma il 20 marzo e terminerà il 15 luglio sempre a Roma presso la Cavea dell’auditorium Parco Della Musica.
Il 22 settembre invece all’Arena di Verona Francesco De Gregori sarà protagonista di “Rimmel2015”, un unico e imperdibile concerto-evento in cui per la prima volta il cantautore suonerà integralmente il suo disco più amato (insieme ai suoi più grandi successi) in occasione dei 40 anni dall’uscita di “Rimmel” (1975). Diversi saranno gli amici che lo accompagneranno in questa grande serata di musica. I primi nomi confermati sono Malika Ayane, Caparezza, Elisa, Fedez e Ambrogio Sparagna.