Nel suo quarto disco dal titolo “Non ascoltare in caso d’incendio“, il cantautore e musicista svizzero italiano, Davide Buzzi, esprime il suo pensiero e le sue convinzioni, racconta storie e rievoca avvenimenti del passato, realizzando la prima parte di una trilogia, che sarà resa completa nel 2019. Nell’album “Non ascoltare in caso d’incendio“ si alternano pezzi tipicamente rock, ballate e brani ispirati dal genere country americano, arrangiati dal chitarrista e produttore Alex Cambise e da Davide Buzzi. Nella prima traccia “Te ne vai”, pezzo decisamente rock, contraddistinto dal ritmo graffiante della batteria, del basso e della chitarra, Buzzi fotografa l’uomo moderno oramai internet dipendente incapace di affrontare le difficoltà della vita. Una vita che mette l’uomo costantemente alla prova e lo porta a desiderare la libertà, come il protagonista del brano rock scritto da Alex Cambise “Nostra signora dei sogni cadenti”. Parla di attesa e di fiducia, Buzzi, nella traccia rock “Aspettero” e medita sul valore dell’amicizia. Canta l’amore nella ballata “Canzone d’addio”, del cantautore Massimo Priviero e nella canzone malinconica dalle sonorità country “Non ti scordar di me”, con testo scritto da Dario Gay. Racconta di un viaggio avventuroso che unisce un padre e un figlio, sulle note di una melodia country-rock, in”On the road”, brano inedito del songwriter australiano Jason Kemp, rielaborato in italiano insieme ad Alex Cambise. Rivela la solitudine, il dolore e le speranze di una donna in “Alice e le ali”, una ballata con sonorità tipiche della musica italiana anni settanta. Omaggia Pierangelo Bertoli con la rivisitazione musicale di “A muso duro”, brano in cui Bertoli dichiara di voler scrivere nel suo stile opponendosi alle logiche del mercato discografico. Fa rivivere l’antico dialetto ticinese, un idioma del villaggio di Aquila nella Valle di Blenio, nel brano “In dra vita d’un Õmm”, scritto dal cantautore ticinese Paolo Tomamichel, interpretando le riflessioni di un uomo che mentre osserva l’immensità del cielo, scopre il vero senso della vita. Buzzi, così, compone un base slow rock intrecciata ad una mandola e ad un violino. Ricorda l’aviatore e acrobata volante Plinio Romaneschi, uno dei più famosi piloti e paracadutisti della prima metà del secolo scorso, nella reinterpretazione del suo successo “Romaneschi”. E commemora le vittime militari e civili della seconda guerra mondiale in “Salvatore Fiumara”, il brano interpretato insieme a Massimo Priviero, in cui riporta alla memoria la testimonianza di Salvatore Fiumara, il trombettiere che suonava la carica quando gli ufficiali davano l’ordine d’attacco. Con l’album “Non ascoltare in caso d’incendio”, il cantautore Davide Buzzi, riesce a trasmette le sue sensazioni, offrendo brani intensi ed evocativi da cui riecheggiano quei sentimenti profondi che lo legano alla sua terra d’origine, la Valle di Blenio nel Canton Ticino.