È stato scoperto che anche il Sole ha delle stagioni e che si alternano ogni due anni: ora sarebbe quindi anche possibile prevedere più precisamente le tempeste solari.
Finanziata dalla Nasa e dalla National Science Foundation, questa ricerca permetterà di prevedere il comportamento del Sole in modo sempre più preciso: ad esempio per prepararsi all’arrivo di una tempesta solare potenzialmente pericolosa per i satelliti per le telecomunicazioni o per le reti elettriche.
Macchie ma anche eruzioni e getti di gas, dunque, non si caratterizzano soltanto in base al classico ritmo che prevede l’alternarsi ogni 11 anni periodi calmi a fasi più attive, ma anche da cambiamenti ogni due anni: come se si alternassero delle stagioni.
Secondo i ricercatori, coordinati da Scott McIntosh dello Nrcar, le ‘stagioni’ di due anni esercitano un’influenza diretta sul ciclo solare di 11 anni, in alcuni casi mitigando ed in altri esaltando l’intensità delle tempeste solari. A determinare le stagioni poi sono le variazioni nel campo magnetico solare.
«Quello che stiamo osservando è una sorta di ‘pilota’ delle tempeste solari – ha spiegato McIntosh – Comprendere meglio il comportamento del campo magnetico del Sole potrebbe aiutare a migliorare sensibilmente le previsioni per il meteo spaziale».
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications, grazie al gruppo internazionale coordinato dal Centro per la ricerca atmosferica degli Stati Uniti (Ncar).
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