Nella “Domus Ars”di Via Santa Chiara a Napoli è andata in scena la farsa in musica “Mozart alla corte di Pulcinella”, evento organizzato dall’Associazione “Il Canto di Virgilio” del Maestro Carlo Faiello e dall’Associazione musicale Domenico Scarlatti. Lo spettacolo è stato presentato nell’ambito del “Festival Internazionale del ‘700 Musicale Napoletano” giunto quest’anno alla 18esima edizione. Una lodevole iniziativa volta a recuperare i lavori dei maestri della colta e popolare Scuola musicale Napoletana del ‘700. Infatti la Napoli del Settecento era una delle città più vivaci dal punto di vista musicale: artisti come Giovanni Paisiello, Domenico Scarlatti, Gaspar Sanz, Francesco Durante, Nicolò Porpora, Domenico Cimarosa, Ferdinando Carulli, avevano proposto con successo lo stile musicale napoletano nelle Corti di tutta Europa. Nella farsa “Mozart alla corte di Pulcinella” incontriamo Pulcinella al Cimitero delle Fontanelle che rappresenta il luogo simbolo della devozione del popolo napoletano verso il sacro-profano. Ogni napoletano sceglie una “capuzzella” da accudire, dandole anche un nome, alla quale in cambio chiede favori e intercessioni. Mozart chiede a Pulcinella di accedere al Cimitero delle Fontanelle e di entrare a far parte dei defunti partenopei. Il grande genio di Salisburgo soggiornò a Napoli da giovanissimo, nel 1770, quando artisticamente era già il cuore pulsante del mondo, riscuotendo molto successo. Le sue opere trassero ispirazione dalla bellezza e unicità dei luoghi partenopei, perché ai grandi geni basta esistere e la bellezza si concede a loro senza neanche cercarla. In scena a rappresentare i vari personaggi della farsa: Franco Javarone, Elisabetta D’acunzo, Pietro Quirino, Sara Grieco, Diane Patierno, Francesco Bakiu al pianoforte nel ruolo del piccolo Mozart, splendidamente accompagnati dal Quartetto Santa Chiara. Elementi scenici di Bruno de Luca con i costumi di Maria Pennacchio. Gli artisti hanno deliziato il pubblico in sala con brani scelti tra quelli più conosciuti dell’epoca: “Tarantella alla Napolitana”, “Felicella” di Giovanni Paisiello, “Angelarè”(Anonimo ‘700), “Comme da lo Molino”(Niccolò Piccinni), “So li sorbe e li nespole amare”(Leonardo Vinci), “Amice non credite a ‘lli zitelle”(Giovanni Paisiello), “Vurria addeventare suricillo”(Leonardo Vinci), “Sonata k331”(Amadeus Mozart), “Passa ninno”(G. B. Pergolesi), “Serenata a dispietto”(Anonimo), “A serenata ‘e Pulicenella”(Domenico Cimarosa), “Fenesta vascia”(Anonimo), “Si tu ,nenna mm’amave n’autr’anno”(Anonimo), “Rondò alla Turca”(Amadeus Mozart), “Chi disse ca la femmina”(G.B. Pergolesi), “Spingule francese”(Tradizionale), “L a nova gelosia”(Anonimo), “Sonata k545”(Amadeus Mozart), “Guarracino”(Tradizionale), “Nel cor più non mi sento”(G. Paisiello). Applausi calorosi da parte del pubblico in sala.
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