In scena al Teatro Mercadante di Napoli Il Servo di Robin Maugham nella traduzione e adattamento di Lorenzo Pavolini, con Lino Musella, Andrea Renzi e Tony Laudadio per la regia di Pierpaolo Sepe e Andrea Renzi; una co-produzione Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival, Teatri Uniti e Casa del Contemporaneo (repliche fino a dom. 21 Gennaio).
Pubblicato nel 1948, il romanzo Il Servo di Robin Maugham fu ritenuto da subito un capolavoro di commedia noir a sfondo psicologico. Narra infatti del progressivo assoggettamento di Tony Williams, facoltoso avvocato londinese, da parte di Les Barrett, maggiordomo fin troppo zelante che finirà per prendere il controllo della vita del suo padrone. Questa versione andata in scena è il risultato di una commistione fra il romanzo originale, l’adattamento teatrale che lo stesso Maugham ne trasse nel 1958 e il film che ne derivò di Joseph Losey, con la sceneggiatura di Harold Pinter.
La scena tripartita di Francesco Ghisu rappresenta in modo non banale l’appartamento di Williams dove si svolge tutta la vicenda. La regia di Sepe e Renzi si concentra per lo più sull’interazione tra i personaggi. Purtroppo la riduzione del testo – a volte – non restituisce a pieno tutti i passaggi psicologici essenziali per poter giustificare uno sviluppo così drammatico della vicenda. Bravi gli interpreti, tra cui l’inquietante Lino Musella e il naturalissimo Tony Laudadio. Un po’ meno a suo agio appare Andrea Renzi. Da ricordare anche i due ruoli femminili che spettano a Emilia Scarpati Fanetti (Sally Grant) e Maria Laila Fernandez (nel doppio ruolo di Vera e Mabel). Uno spettacolo di buon livello, godibile, ma dal quale ci si poteva aspettare di più.