Sono due le proposte selezionate tra i ben 12 progetti sottoposti all’agenzia spaziale statunitense lo scorso aprile nell’ambito del programma ‘New Frontiers’: ‘mordere’ la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko oppure ‘ronzare’ intorno a Titano, la più grande luna di Saturno. Questi due obiettivi (di ‘Caesar’ e ‘Dragonfly’) sono i due progetti finalisti del ‘talent’ con cui la Nasa sta scegliendo la destinazione della sua prossima missione robotica da 1 miliardo di dollari e che potrebbe essere lanciata entro il 2025.
Nel 2018 entrambi i progetti riceveranno un finanziamento dalla Nasa per perfezionare ulteriormente i loro piani, in vista della sfida finale, che avverrà nella primavera del 2019.
Il primo progetto finalista ‘Caesar’ (Comet Astrobiology Exploration Sample Return) è stato ideato dall’astronomo Steve Squyres, della Cornell University di New York, e si propone di riportare sulla Terra dei campioni della cometa 67P, il famoso ‘fossile’ del Sistema solare raggiunto nel 2014 dalla missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Il secondo progetto finalista ‘Dragonfly’, coordinato da Elizabeth Turtle, della Johns Hopkins University, si prefigge di inviare su Titano un quadricottero con lo scopo si posarsi su decine di potenziali siti di atterraggio per valutarne la composizione chimica. La missione dovrebbe raggiungere Titano nel 2034, per poi liberare la “libellula robotica” pronta a saggiare dune, fiumi e laghi di metano liquido ed etano alla ricerca della vita.