Oh, Vita! è il disco di Jovanotti di oggi. Un nuovo album, in uscita domani, venerdì 1 dicembre per Universal Music. Un progetto che rappresenta la libertà e il coraggio di Lorenzo di rimettersi gioco. Registrato tra Cortona, Firenze e Malibu, Oh, vita! è il quattordicesimo disco di inediti.
«Questo disco cambia la mia prospettiva della musica. È mio come lo sono stati tutti i miei dischi, ma in maniera ancora più radicale del solito, perché Rick Rubin è interessato solo alla verità e mi ha tolto di mezzo la smania di piacere, lasciando solo il bisogno di esprimermi che è l’istinto più forte che ho. È la prima volta che non “faccio Lorenzo”, lo sono davvero».
La tracklist dell’album contiene quattordici brani. Si comincia con Oh, vita!, la title track che apre l’album e che ne ha anticipato l’uscita rappresentando la sintesi massima tra il pensiero di Lorenzo e quello di Rubin.
«Non ho mai dato a nessun altro brano dell’album la possibilità di essere il primo singolo. Oh, vita! è la mia vita, la mia storia perché in qualche modo sento che si ricomincia da qui».
Il disco non strizza l’occhio a facili sonorità e si pone in alternativa al suono sempre più omogeneo dominante e alla musica “overprodotta” di oggi. Alcuni brani infatti sono incisi in una versione cruda e diretta, puntando dritti all’emozione della canzone. È il caso di Chiaro di luna, quasi cantato all’orecchio; o come Paura di niente, il primo pezzo scritto e il primo a essere registrato in studio, chitarra e voce. In Amoremio la situazione si capovolge e c’è addirittura l’autotune a palla mentre il pianoforte è un po’ scordato, proprio per segnare il gusto del contrasto. Nel disco c’è un’aria hip hop, non c’è il pop elettronico degli album recenti e quando c’è l’elettronica è talmente scarna da dare la scossa. Sbam! é nata con gli Ackeejuice Rockers e trasformata da Rick in una vera e propria macchina da festa sotterranea, ai concerti lascerà a bocca aperta. È il caso di Fame, 9 minuti alla fine dell’album che, dopo il primo ascolto, resta appiccicata addosso, o come Le Canzoni con quel ritornello che suona come un manifesto artistico della visione di Lorenzo, che arriva dritta senza passare dai codici estetici. In Italia, Lorenzo attraverso le immagini nella sua memoria e quelle scritte sulla sua pelle, racconta l’amore per la sua terra, patriottico in modo paradossale ma autentico. È un pezzo afrobeat, anche se nella ritmica si insinua una fisarmonica di Castelfidardo. Nella canzone suona Tony Allen, il più afro dei batteristi, e c’è un assolo di Gianluca Petrella, trombonista jazz di Torino.
«Me lo ha sempre detto la mia moglie che avrei dovuto scrivere un pezzo sull’Italia, e me n’è venuto uno che più che sull’Italia e sul suo caos è su di me e sul mio caos, ma lo considero un pezzo pieno di tenerezza e di fiducia nelle nostre capacità».
Navigare è una canzone dal sapore cinematografico, una riflessione appassionata e a tratti amara. Affermativo, una cumbia scarna, che come in un mantra ripete “Non si può vivere in un mondo senza cielo, non si può vivere in un mondo chiuso”. O Ragazzini per strada, che in un giro di accordi accompagna un irresistibile giro di ricordi che lascia il segno. O come Sbagliato, una riflessione sul tempo che scorre con un tappeto musicale che omaggia l’allegria del folk. Quello che intendevi parla di libertà, della voglia di staccarsi da terra, di cercare una nuova forza di gravità, su un giro di blues asciutto. Viva la libertà invece è inaspettata, spiazzante: sembra quasi una filastrocca da gita scolastica, con un ritornello micidiale e indimenticabile dal primo ascolto.
«Il significato della parola Libertà è mutato nel tempo. Nella storia ha preso in ciascun periodo un significato diverso. Canto quello che per me vale oggi, in questo preciso momento storico; oggi Libertà è di nuovo una parola da riempire di significato».
Il 12 febbraio partirà da Milano Lorenzo Live 2018, prodotto e organizzato da Trident Music.
«Questa volta vogliamo suonare fino a non poterne più. In Italia abbiamo scelto dieci città e ci staremo fino a prendere la residenza».
Si è appena conclusa a Cortona la prima fase delle prove mentre a gennaio comincerà la fase di allestimento a Rimini. Sono dieci le date annunciate al Forum di Milano. Otto le serate attualmente previste a Roma (dal 19 aprile), otto a Firenze (dal 10 marzo). Il tour si completa con due tappe a Rimini (3 e 4 marzo), quattro a Torino (dal 3 aprile), due a Bologna (13 e 14 aprile), due ad Acireale (8 e 9 maggio), e sei serate in uno speciale allestimento estivo all’Arena di Verona (dal 15 maggio). Lo show proseguirà poi il suo viaggio a Eboli (il 25 e 26 maggio), poi ad Ancona (1 e 2 giugno) per poi spingersi verso qualche appuntamento in Europa: Stoccarda (16 giugno), Vienna (19 giugno), Zurigo (21 giugno), Bruxelles (23 giugno), per chiudere a Lugano il 30 giugno prossimo.
«Vi faremo ballare, cantare, godere, emozionare, stancare, ridere, piangere, ricaricare, celebrare, vivere. Stiamo provando un sacco di pezzi, suoneremo fino alla fine del mondo, partendo dall’ombelico».
Oltre al disco arriva Sbam!, un libro-rivista-esperimento per Mondadori, che Lorenzo ha realizzato nei mesi in cui nasceva questo progetto, come un viaggio parallelo. Metà del libro è un suo racconto, ottanta pagine di avventure “ai confini della realtà”, dove sembra proprio di entrare nella sua testa. L’altra metà è un ritrovo di gente che crede nella forza della parola. Ci sono grandi scrittori che hanno accettato l’invito, alcuni nuovi e altri famosissimi. E c’è anche Rubiland, la graphic novel di Davide Toffolo (Tre allegri ragazzi morti, autore del dialogo tra la bionda e il gorilla di Lorenzo negli stadi 2015).
«È un’opera pensata e realizzata con lo scopo di accendere un fuoco nella notte, e di radunarcisi intorno, arrivando ognuno dal suo percorso e, raccontando storie, scoprire che è ancora tutto da fare».
Il backstage della lavorazione dell’album è stato documentato da Michele Maikid Lugaresi, storico collaboratore di Lorenzo e curatore artistico della Jova TV, che ha seguito tutta la lavorazione. Dai mesi di lavoro è nato Oh, vita! Making An Album, un docu-film girato seguendo il flusso della musica che mostra tutte le fasi dell’album, fino all’uscita. Il film sarà proposto il 10 dicembre in 45 Multisala Uci Cinemas in tutta Italia.
Per questa speciale occasione, Uci Cinemas in collaborazione con Radio Italia solomusicaitaliana, Vh1 e Spike (Viacom Italia), hanno dato vita al Jova Day, un’intera giornata di programmazione con una prima proiezione alle 10 del mattino e l’ultima a tarda sera. L’ingresso libero, fino ad esaurimento posti. La prenotazione online è obbligatoria.