Debutterà martedì 21 aprile e sarà in scena fino a domenica 3 maggio presso il Teatro Lo Spazio di Roma Labirinto, percorso nelle passioni, uno spettacolo ideato e scritto da Frediano Properzi, che ne firma anche la regia. Dei separè neri sezionano la scena, dando vita ad un reale labirinto, in cui lo spettatore è invitato ad entrare. Immergendosi nel viscerale articolarsi della scenografia, incontrerà durante il percorso un primo personaggio che parlerà della sua intimo amore per per la vita, e poi un altro che racconterà la sua passione per la scrittura, un altro ancora con la sua ossessione per l’immagine, e poi l’amore, e la musica , fino al disvelarsi delle passioni più intime e nascoste che tutti, attori e pubblico allo stesso modo, vivono. Un percorso “dantesco” fino al cuore del labirinto, che grazie alla forza delle passioni svelate, si colora, ci trasforma e ci fa sentire vivi.
Note di regia
«Labirinto, percorso nelle passioni– dice Frediano Properzi – nasce dall’idea di voler raccontare le passioni umane, quelle che tutti noi viviamo, consciamente o incosciamente passioni da coltivare o da nascondere, che ci accompagnano per la vita e ci emozionano. Abbiamo scritto dei brevi monologhi che potessero rappresentare al meglio le passioni, descrivendo il carattere dei diversi personaggi proprio attraverso la loro singolare passione. La passione per la vita nella la storia di una donna matura, semplice nella sua quotidianità, che reagisce in maniera forte e vitale ad uno stupro infantile e proprio la sua Passione per la vita la porta a superare e reagire in maniera determinante al dolore provato. La passione per la musica narra di un cantante che è alla ricerca costante delle parole giuste per l’espressione piena del suo narrare in musica. La passione per la violenza è rappresentata da un’uomo che disperatamente cerca di convincere gli altri e se stesso della sua innocua volontà di uccidere, far del male alle persone che ama, parla la follia che cerca di trovare una giustificazione. La passione per l’essere dominato è la storia di un uomo di mezza età che inevitabilmente si ritrova succube di una compagna ossessiva e di una madre opprimente, legami che lui rifiuta ma a cui non può fare a meno. Una donna, una casalinga, triste e insoddisfatta, alla ricerca viscerale ed interiore del suo riscatto personale, la sua guerra tra l’aspetto più materno, quotidiano e carico di responsabilità familiari e quello più sensuale e privato di una donna alla ricerca di una nuova femminilità nascosta, rappresenta la passione per se stessi. La moda, le foto patinate, il prodotto di campagne pubblicitarie studiate, sono l’ossessione di una giovane donna che cerca di emulare le sue “dive” ricercando continuamente di raggiungere il peso ideale, essere come colei che rappresenta il tutto; l’anoressia e la lotta interiore per combattere la malattia rappresentano la passione per l’immagine. Scrivere e narrare la storia delle storie, il romanzo della personale fama, della personale rivalsa sono esattamente le caratteristiche di un uomo di mezza età che cerca di rompere quel silenzio con il mondo che lui stesso si è creato grazie proprio alla sua profonda passione per la scrittura. Poi c’è la storia di una giovane ragazza, infanzia difficile trascorsa in un riformatorio, è sola, ha difficoltà nel relazionarsi con gli altri, è insicura, teme il mondo,è schiva; desidera, cerca, vuole, ruba agli altri ed è esattamente questa l’espressione della sua passione per la provocazione: provocare, rischiare vivere sul filo del rasoio per relazionarsi. Infine la storia di un uomo giovane tranquillo, sereno, ha raggiunto la sua maturità sentimentale, vive il suo distacco con la persona amata con una profondità ed una maturità che solo una fortissima passione per l’amore riesce a colmare.