Grandi sorprese ci attendono per la nuova edizione del Postepay Rock in Roma 2015. A presentare la manifestazione in Campidoglio il sindaco di Roma, Ignazio Marino, l’assessore con delega ai Grandi eventi, Alessandra Cattoi, e i due fondatori dell’evento, Sergio Giuliani e Maxmiliano Bucci. Guardando il programma di questa estate, Roma è il centro nazionale ed internazionale dell’intrattenimento. Non esiste un’altra città italiana con una serie di concerti così importanti e per un periodo così lungo. Molto interessante il sodalizio con Postepay, grazie a cui ci saranno promozioni e il metodo di pagamento e di accesso agli eventi sarà molto più semplice. Ci sarà un concerto gratuito solo per i possessori di carta Postepay e si darà la possibilità a band emergenti di ottenere un finanziamento. In cartellone ci sono decine di artisti da Fedez a Sam Smith, dai Chemical Brothers a J-Ax, da Robbie Williams ai Verdena, dai Muse a Litfiba e ai Linkin Park, da Lenny Kravitz + Gary Clark Jr e Noel Gallagher’s High Flying Birds, Stromae+ Years & Years e ancora Alt J, Slipknot + At The Gates + King 810, Slash Featuring Myles Kennedy & The Conspirators, Mumford & Sons, Damian “Jr.Gong“ Marley,her’s High Flying Birds, Tame Impala + Nicholas Allbrook.. Annunciata anche la presenza di Caparezza. Mancano ancora un paio di nomi per completare la lineup del festival: un paio di band italiane, ad una delle quali sarà affidato il compito di aprire “Postepay Rock in Roma 2015”, e uno o forse due artisti stranieri. L’Ippodromo di Capannelle sarà dunque di nuovo invaso dalla musica, e dai fan, dal 14 giugno al 6 settembre.
«Sono sicuro che questo evento – aggiunge il sindaco Marino – porterà un ulteriore contributo di internazionalità e credibilità. Una città che vuole dimostrare che, anche in un momento così grave, tenta di liberarsi di tutto quello che c’è di negativo presentando un’immagine di serietà, rigore ma anche di gioia e festa. Stiamo lavorando in silenzio ad una grande sorpresa. Un concerto straordinario al Circo Massimo all’altezza di quello dei Rolling Stones».
«Abbiamo diverse iniziative – dice Giuliani. Nel nostro festival le differenze sono il leit motiv, per scelte musicali o colore della pelle o differenza di religione. Serve come un elemento di resistenza anche se siamo cresciuti e siamo sempre più legati al centro della città. Molto importante aver aumentato i collegamenti per chi verrà in treno o in bus. Il nostro obbiettivo era in primis questo oltre al servizio navetta».
«Vogliamo creare attenzione – afferma Bocci. Sette anni fa era un sogno, mentre oggi ci siamo accorti che i nostri numeri fanno si che siamo tra i primi dieci festival al mondo. Ti rendi conto che anche quando prepari il cast, anno dopo anno sono anche gli stessi artisti che chiedono di prender parte al festival. I nomi sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo già iniziando a pensare al festival dell’ anno prossimo».