Nuovo lancio per Giuseppe Campana, il giovanissimo rapper partenopeo, in arte Giusè. Classe 1991, Giuseppe Campana presenta Campioni del sud un progetto discografico che fonde l’influenza rap al trap, con il calcio ed i messaggi motivazionali, come lui stesso, enfaticamente, ci descrive. Un brano ricco di energia che ci avvicina ad un concept insolito, seppure la fede calcistica sia di ben nota diffusione, nel “mondo” napoletano. Eppure ci incuriosisce non poco, il modo in cui Giusè Campana, diffonde il suo rap con la metafora del calcio. “L’obiettivo è raccontare il coraggio di chi resta ed affronta ogni difficoltà”. Così si esprime il giovane Campana, in merito alla definizione di Campioni del Sud, singolo in distribuzione dal 13 ottobre, anticipato da Hamsik, brano d’esordio in onore del noto calciatore del Napoli. Il singolo ha raggiunto 25k su Youtube e un milione di visualizzazioni su facebook. Anche in questo caso, il singolo, diventa filtro retorico, del rapporto tra il concetto della fedeltà ed il valore di chi nasce al Sud. Il contenuto viene ampiamente ripreso poi, in Campioni del Sud, dove, il campione non è da identificare unicamente nella figura del calciatore, ma nell’animo di chi vive in un contesto contornato di difficoltà e riesce con tenacia a raggiungere un sogno, gli obiettivi che si prefissa. Un progetto discografico di riflessione dunque, che è stato finanziato dalla scuola calcio RD internapoli e la Onlus Fabbrica Etica in favore dei bambini e della loro crescita, attraverso lo sport. Si potrebbe dire che la musica si ribella alla stereotipizzazione dell’idea calcistica. Ovverosia, quella di uno sport, da cui ne derivano comportamenti a devianti dei tifosi. Noi abbiamo incontrato nell’intimo il “filo” motivazionale di Giusè Campana, in una piacevole chiacchierata.
Campioni del Sud è il titolo del tuo secondo singolo. Come nasce l’idea di fondere la musica con la fede calcistica?
«La mia fede calcistica nasce insieme a me. Vivo in una famiglia dove si respira calcio 24 su 24, mio padre è allenatore del Gragnano in serie D, mio zio ha giocato a calcio a ottimi livelli fino alla serie C e siamo tutti tifosi sfegatati del Napoli. Io credo che per riuscire a comunicare nella musica bisogna essere veri e reali, per esserlo c’è bisogno di mostrare ogni singolo lato. Comunicare le passioni che mi coinvolgono, ha fatto in modo che io venissi scoperto da un pubblico un po’ più largo rispetto alla solita cerchia di amici. Il bello è che tra tutta questa passione calcistica, io non sono molto bravo con i piedi, cerco di essere un Marek Hamsik con la musica. Campioni del Sud, in collaborazione con Internapoli e Fabbrica Etica, è il singolo che vuole spiegare la crescita di un ragazzo attraverso i valori sani dello sport, capaci anche di poter salvare tanti di loro da strade meno piacevoli di una partita di calcio. Chi è un campione del sud, è un campione due volte».
Chi è nell’intimo Giuseppe Campana e qual è il percorso che sta intraprendendo per “imporre” il suo sound?
«Giuseppe Campana nell’ intimo è un ragazzo di 26 anni con un sogno, tanti difetti e voglia di mettersi in gioco. È un orgoglioso e testardo ma che è sempre pronto a mettersi in difesa degli altri e per le giuste cause. Nella mia squadra voglio solo persone che si schierano».
Incuriosisce il binomio tra rap e trap. Ci spieghi meglio questo binomio?
«Diciamo che tra il rap e la trap non esiste un binomio particolare, sono semplicemente due sfumature di una stessa radice. Possiamo dire che il rap è il modo di comunicare nella musica attraverso le rime, il flow e le cadenze ed in base all’ approccio in questo genere, dovuto principalmente dal tipo di attitudine, si hanno le varie tipologie di rap. La Trap è un modo di fare rap, nasce nell’ underground come stile musicale che accompagna un tenore di vita caratterizzato dai soldi, il sesso e le nuove droghe, suona con tipologie di beat totalmente diverse dai precedenti canoni delle produzioni fino al 2000. Attraverso il tempo, la contaminazione e le influenze si sono andate a creare categorie di trapper che affrontano anche tematiche diverse da quelle citate nella spiegazione. Io sono molto istintivo, non categorizzo le produzioni per il genere, le scelgo in base all’ emozione che mi danno, da quell’ emozione parto a scrivere e cerco di comunicare il mio messaggio nella maniera più chiara e credibile possibile».
Appare chiaro che il progetto musicale si dirige anche verso il sociale…
«Nel mio modo di fare musica esiste un fattore fondamentale e imprescindibile, il messaggio. Io voglio comunicare, voglio lasciare qualcosa, un’emozione, un pensiero, un tarlo. Il mio obiettivo è sempre quello di dare un messaggio positivo, poi le modalità di lancio e comunicative di una traccia possono essere interpretate in maniera negativa o favorevole, ma comunque è un qualcosa che faccio apposta per creare il dibattito, essendo un competitivo il confronto è un qualcosa che mi piace molto specialmente quando l’argomento è ciò che ho creato io. Vuol dire che sono riuscito nel mio intento».
Sei fondatore di un’etichetta, la Norule Music. Interessante. Come sei giunto a questo approdo?
«La Norule Music è un’etichetta web che ho fondato 4 anni fa per gioco, perchè volevo cambiare le regole delle strutture organizzative che esistono in Campania per quanto riguarda la sfera del rap, infatti dal nome già si può capire tutto. Solo nell’ ultimo anno sto iniziando a costruire un assetto organizzativo professionale, per ora siamo ancora in fase embrionale, ma preferisco studiare per bene la situazione prima di uscire definitivamente allo scoperto con questo progetto che amano ed odiano parecchie persone».
Progetti per il futuro?
«Nel futuro e nel presente mi vedo come la differenza, l’alternativa rispetto ai tanti rapper che cercano di emergere facendo tutti la stessa cosa solo perchè la moda impone determinati impulsi da seguire. In nessun campo mi sono omologato e non lo farò nella musica sicuramente».