Al Teatro Brancaccino di Roma (dal 22 al 24 aprile) va in scena “Famosa“di e con Alessandra Mortelliti, supervisione alla regia Rocco Mortelliti, luci Luigi Biondi, musiche Paola Ghigo, produzione Associazione Culturale 15 Lune
Rocco Fiorella è un ragazzino di quindici anni cresciuto nelle provincia ciociara più sperduta. Nato nella convinzione di essere una ragazza mancata a causa di un “errore genitale”, ha un unico grande sogno: diventare famosa. Le sue giornate trascorrono faticosamente tra gli insulti dei paesani, le botte del padre che non accetta un figlio “invertito” e “ritardato”, le crisi isteriche di una madre posseduta dal demonio, l’ostilità di insegnanti e compagni di scuola, il lavoro al supermercato. Il suo principale rifugio, la televisione e quei programmi che ti danno la possibilità di “diventare qualcuno”. Ed è per questo che ogni giorno, contro tutto e tutti, chiuso nella solitudine della sua stanza, prova e riprova incessantemente balletti da lui stesso coreografati, interpreta canzoni pop, ricerca parrucche “divine” e scarpe “zeppate” per essere sempre al meglio, in attesa della grande occasione, che prima o poi, ne è convinto, arriverà. E proprio quando per il ragazzino non sembrano più esserci speranze di fuggire dal paese “merdoso”, ecco l’annuncio in televisione: a Cinecittà, aperte le selezioni di cantanti, attori e ballerini. Rocco non ha dubbi: è questa l’occasione che stava aspettando da anni.
Da questo momento inizia la sua avventura, il suo viaggio carico di speranza che lo porterà a Roma. Qui sarà costretto a scontrarsi con una realtà ancora più ostile e spietata, in cui il suo essere “diverso” scatenerà, suo malgrado, un escalation di violenza.
Un testo che è arrivato finalista al Premio Letterario “Per voce sola” 2010, novità assoluta nel panorama culturale italiano. Un concorso dedicato esclusivamente agli autori di monologhi teatrali. Un modo nuovo ed efficace di promuovere la scrittura per teatro e di dar voce a coloro che vogliano cimentarsi con un genere – il monologo – che garantisce la massima libertà creativa e che in Italia gode di una radicata e feconda tradizione.