«Convinti che il teatro possa sanare qualche ferita e riempire qualche vuoto, quest’anno l’Arrotino del Teatro griderà per le strade del quartiere» spiegano i ragazzi del Nest (Napoli Est Teatro) che puntano su una stagione 2017/2018 non convenzionale dal titolo “È arrivato il Teatro”.
La stagione si apre il 4 e 5 novembre con “La Locandiera” di Stefano Sabelli con Silvia Gallerano, che traghetta l’azione del capolavoro goldoniano dalla Firenze di metà settecento in una bassa Padania, esotica e fluviale anni ’50. Il 12 novembre Giuliana De Sio leggerà per noi antiche favole della tradizione napoletana, di una Napoli che in pochi hanno visto e saputo cogliere, assaporarne i colori ed i sapori, con l’accompagnamento musicale di Marco Zurzolo 4Tet. Si prosegue con “Gli Onesti della Banda” dal 23 al 26 novembre, liberamente tratto dalla sceneggiatura de La Banda degli Onesti di Age e Scarpelli, che ha visto il debutto al Napoli Teatro Festival, è una spericolata riscrittura di Diego De Silva e Giuseppe Miale Di Mauro, una produzione Casa del Contemporaneo e Nest. Ad inaugurare il nuovo anno, il 6 e 7 gennaio, I Virtuosi di San Martino, con Totò che Tragedia!, che, in collaborazione con Teatri Uniti, portano in scena il racconto di un doppio binario di dolore e di gioia, di parole e musica, sul quale si fonda il mito del Principe De Curtis. Il 20 e 21 gennaio si va nella Città Inferno di nO (Dance first. Think Later), un musical di dolori e abbandoni, delle superstizioni, delle canzoni passionali, dell’Italia del nord e del sud, passando per il centro. A seguire il 3 e 4 febbraio Marcello Cotugno mette in scena un testo con un’anima femminile, Il Corpo giusto di Eve Ensler, una galleria di ritratti di donne moderne, un caleidoscopio di situazioni grottesche. Spazio ai più piccoli il 3 e 4 marzo che potranno vedere Il Piccolo Principe in versi siciliani e italiani di Giovanni Calcagno, liberamente tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupèry.
Duccio Camerini sarà sul palco il 17 e 18 marzo con Risorgi una singolare riscrittura contemporanea del “Re Lear”, contaminato con “The Connection”, mitico testo anni sessanta del Living Theatre. E per restare in tema la compagnia ScenaVerticale con Dario De luca firma la regia di Il Vangelo secondo Antonio in cui racconta, con sentimento e com-passione, le vicende di un parroco molto attivo impegnato nell’accoglienza di emigranti, che si ammala di Alzheimer.
Grande novità di quest’anno il progetto conNESTioni (collaborazioni con realtà di promozione teatrale campane, attraverso un percorso di sostegno a grandi progetti formativi e di programmazione condivisa) che porterà il 23 marzo il maestro Eugenio Barba, che presenta Ave Maria, uno spettacolo Odin Teatret (fuori abbonamento) grazie alla collaborazione con l’Associazione Il Colibrì (CE) di Antonio Iavazzo. Mentre in collaborazione con Erreteatro di Vincenzo Albano (SA), il 28 e 29 aprile, ci sarà La Mite adattamento e regia di Cèsar Brie, che chiude la stagione.
Fuori abbonamento (data da definire) anche quest’anno Una Serata al Nest con…Francesco Montanari che presenta Il pigiama, ovvero: solo gli stupidi si muovono veloci, testo e regia di Daniele Prato. Nell’ambito del progetto #Giovani O’Nest, attività laboratoriali, formative e di visione condivisa, con lo scopo di avvicinare i giovani a rischio al teatro, il 17 e 18 febbraio si ride con TVATT (fuori abbonamento) – Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali – uno spettacolo di Lugi Morra, comico e grottesco, che indaga su una precisa tipologia di violenza come schiaffi, pugni, risse, sopraffazioni. Infine dal 23 novembre e fino al 7 gennaio 2018 il Nest ospiterà Totò POP (focus su Totò) la mostra fotografica dedicata al principe della risata a cura di Pasquale Liguori e Clelio Alfinito foto di Giancarlo De Luca.