Un museo nuovo a passo con gli standard non europei ma internazionali è questo il destino del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che continua a crescere: è stato, infatti, presentato presso la Sala del Toro Farnese, il progetto del ‘nuovo’ Mann per l’apertura di un “Nuovo Braccio” da anni in stato di abbandono, la cui prima parte dei lavori si è appena conclusa.
Questa volta a far parlare non sono i grandi numeri di visitatori ma la sua struttura: entro il 2019 saranno inaugurati un Auditorium da 290 posti, ristoranti e self service di cucina tipica napoletana, nuovi spazi per la didattica e la formazione, 5 nuove aree su quattro piani di 1100 mq ciascuno. Il Museo Archeologico di Napoli dunque cresce in servizi ed accoglienza: il progetto è stato realizzato da Gnosis Architettura Coop (per coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: Politecnica ingegneria e architettura Ing. Massimo De Giudice). Esso prevede il completamento della realizzazione di quattro livelli ‘fuori terra’, che sono stati ricavati con la ristrutturazione ed ampliamento del fabbricato denominato “Braccio Nuovo”, conservandone la facciata prospiciente il cortile posteriore all’edificio principale, ed arretrando il terrapieno retrostante, verso l’Istituto P. Colosimo.
Si tratta di un progetto improntato alla ricerca della massima essenzialità e della più attenta rispondenza dei nuovi spazi progettati alle esigenze delle funzioni che in essi dovranno trovare posto, nonché alla ricerca della semplicità costruttiva, compatibilmente con l’importanza dell’opera che si va a realizzare, senza trascurare i problemi dettati dalla manutenzione ordinaria che dovrà essere agevolata ed ottenuta a costi molto contenuti.
«gli interventi proposti nel progetto – spiegano Francesco Felice Buonfantino, Antonio De Martino e Rossella Traversari, fondatori dello studio Gnosis – nascono innanzitutto dalla necessità di soddisfare le richieste espresse dalla Committenza negli incontri effettuati a valle dell’aggiudicazione della gara d’appalto, richieste soprattutto di natura funzionale e relative alle finiture, che consentiranno una fruizione e gestione ottimale della struttura, oltre che la coerenza dell’immagine complessiva dell’intervento».
«I nuovi lavori inizieranno nel febbraio 2018 e saranno completati entro il 2019. Sarà una tabella di marcia a tappe forzate ma il museo dovrà avere tutti i servizi a pieno regime entro la fine del primo mandato», afferma Paolo Giulierini, direttore del Mann.
Il nuovo fabbricato avrà una consistenza totale di circa mq. 1.100 di superficie coperta per ogni piano per quattro piani e di circa mc 16.500, vuoto per pieno, ed in esso troveranno posto laboratori di restauro, un auditorium che prevede 290 posti a sedere, locali caffetteria/bar e self service (lo spazio del volume dell’ex Pinacos ospiterà un piccolo bar accessibile dal giardino e dal passaggio coperto di collegamento tra le due corti), una biblioteca specializzata, una fototeca, locali destinati all’allestimento di mostre e alla sezione didattica con sala multifunzionale (due aree di 80 mq ognuna e due sale conferenze da 60 posti ciascuna) e una ampia zona di deposito.