KIC 8462852 è la stella più misteriosa della Via Lattea che ha conquistato anche un altro interessante primato: è infatti diventata la stella più famosa dei social media.
Detta anche dagli astronomi “Tabby’s Star” (in omaggio a Tabetha Boyajian, la ricercatrice dell’università della Louisiana che l’ha scoperta), essa dista circa 1.300 anni luce ed è molto celebre per la sua luminosità irregolare che da anni è un mistero: ricordiamo infatti che il telescopio spaziale Kepler, già fra il 2011 ed il 2013, aveva notato l’anomalia, rilevando delle oscillazioni nella luce atipiche. La sua luminosità, progressivamente sempre più debole, ha finito poi per scatenare le fantasie più freanate di molti, tanto da far pensare alla presenza di enormi strutture costruite da una civiltà aliena avanzata. Ancora oggi a questa ipotesi continuano a riferirsi, scherzando, molti tweet che utilizzano l’hastag #TabbyStar.
Ad infittire il mistero sono poi le misure di Kepler, dalle quali emerge che la luminosità di “Tabby’s Star” sta diminuendo progressivamente: un fenomeno che da quando Kepler sta puntando i suoi strumenti sulla stella non si è mai arrestato. Nessun’altra stella, delle 200.000 osservate dal telescopio, si comporta in questo modo. E’ almeno dal 2013 che un’armata di telescopi sta monitorando la stella per riuscire a dare una spiegazione al fenomeno, che in alcuni periodi arrivava ad un calo del 20%, con una frequenza apparentemente casuale e apparentemente non compatibile con la più semplice delle ipotesi: il passaggio di un pianeta.
In definitiva secondo gli astronomi le motivazioni di questo indebolimento di luce nella stella potrebbero essere molteplici: un pianeta accompagnato da uno sciame disordinato di asteroidi, oppure un pianeta che la stella sta lentamente ingoiando. Un’altra ipotesi potrebbe essere anche che la stella sia avvolta da un disco di polveri ed altri materiali con struttura molto irregolare, sicuramente viene, invece, scartata la presenza di mega-strutture aliene e l’ipotesi di errori da parte dei telescopi.