Tra i tanti film presenti a Scoprir la 6ᵃ Mostra del Cinema Iberoamericano in programmazione al Cinema Savoy di Roma, tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano, spicca l’unico film italiano, “La mia famiglia a soqquadro”, una commedia di Max Nardari con Gabriele Caprio, Bianca Nappi, Marco Cocci, Eleonora Giorgi, Elisabetta Pellini, Ninni Bruschetta. Alla presentazione del film sono intervenuti il regista, Max Nardari e gli attori Bainca Nappi, Elisabetta Pellini, Marco Cocci.
Il film è uno stralcio divertente, interessante, sulla vita di Martino, un bambino di undici anni che si ritrova a frequentare la prima media in una scuola privata. Il giovane protagonista si ritrova in una classe i cui compagni hanno i genitori separati, che per conquistare i propri figli, li portano in giro per il mondo e li riempiono di regali. I loro racconti sono entusiasmanti. Martino, invece, ha una famiglia “troppo normale”. I suoi genitori si amano, sono uniti e non hanno alcun interesse per altre persone, insomma sono felici. Non credendo di avere una “vita particolare”, il ragazzino decide di mettere a “soqquadro” la sua famiglia. La storia, che prende parte dal piccolo protagonista, si allarga alla sua famiglia, in particolar modo ai suoi genitori, e alla scuola.
Il film ha un’ispirazione autobiografica, poiché lo stesso regista ha confessato di aver frequentato un collegio dove i ragazzi facevano a gara a chi avesse di più. Ovviamente nella storia alcune cose sono capovolte e viste dalla parte di una famiglia normale dove non sono presenti I-pad, o parti consumistiche eccessive. “Il protagonista e anche tutti i personaggi faranno un percorso. Anche il personaggio di Paola che sembra superficiale, alla fine si scopre che ha una insicurezza enorme” commenta lo stesso Nardari.
Ben diretto ed interpretato, “La mia famiglia a soqquadro” riesce nell’intendo di essere una pellicola adatta a tutti, che fa ridere e riflettere sui temi più diversi che toccano l’animo umano e fa riflettere su come si sia modificato il concetto di società e famiglia. Ci sono anche riferimenti al bullismo nelle scuole, senso di amicizia, tanti spunti di riflessione. Sono tantissimi i temi che il film affronta in maniera soft, ma che permettono allo spettatore di entrare nelle situazioni e viverle dalla parte dei protagonisti.
“Il film di stasera lo abbiamo scelto tra 130 pellicole, perché non doveva essere un film noioso, doveva essere divertente. La nostra attenzione verso questo film e gli altri otto, in tutto, gli ultimi che erano rimasti in selezione, è quella di farli circolare” ha sottolineato il professor Rossi rappresentante della FUIS la “Federazione italiana scrittori”.
“Io sono molto felice di essere a questo Festival internazionale. Abbiamo avuto molti scontri all’estero per questo film, come spesso accade. È un film che è stato fatto con il cuore, nel senso che veramente ho lottato molto per fare questo film, ho voluto produrlo autonomamente proprio per non entrare nelle logiche in cui sei costretto a fare certe cose, quindi la scelta degli attori, ecc… E’ stato fatto tutto in autonomia”, sono state le emozionanti parole di Max Nardari.
“La sfida divertente di questo film, secondo me, è che risponde alla domanda: che cosa succede quando un bambino che ha dei genitori che si vogliono bene, inizia a desiderare che i genitori si separino? E’ partendo da questa domanda, un po’ paradossale, che si sviluppa tutto il film e che si sono sviluppati tutti i nostri personaggi” ha dichiarato Bianca Nappi prima della proiezione.’