“Fuori c’è un mondo” è il nuovo film scritto e diretto da Giovanni Galletta, con Emanuele Bosi, Giulia Anchisi, Bruno Crucitti, Alberto Tordi, Silvia Quondam, Gianna Paola Scaffidi, Ines Nobili, Lucia Batassa. Racconta di Gabriele, scrittore che vive senza problemi economici grazie al suo ristorante, ma che soffre di depressione. Il giovane fa amicizia con Lorenzo, un clochard che lo salva e che ha una figlia, Valentina. La giovane, dopo insistenze va a lavorare nel ristorante di Gabriele e tra i due nasce un’intesa. Tra questi sono presenti anche un sacerdote e una ex prostituta, che divide la stanza con Valentina. La vita dei personaggi, sempre alla ricerca di qualcosa, è vista come un districarsi di emozioni ed eventi che ne modificano la direzione, portandoli a trovare o ritrovare qualcosa di diverso da ciò che si aspettano.
Alla proiezione erano presenti il regista Galletta e alcuni degli attori per presentare il film e rispondere alle domande dei giornalisti intervenuti alla prima. Definito intenso, ricco di messaggi, con dei silenzi che raccontano, il lavoro ha ricevuto l’approvazione del pubblico, che lo ha apprezzato anche per la recitazione corale degli attori. Emanuele Bosi, protagonista del film, ha ringraziato il regista per le tante parole, per i tanti dialoghi che gli hanno permesso di conoscere ed entrare nel suo personaggio che “lotta per una salvezza emotiva”. Infatti Gabriele è un giovane a cui non mancano le risorse materiali, ma l’amore, la fiducia in sé stesso e questo lo porta a vivere la sua depressione. È una visione dei tanti giovani d’oggi, ben rappresentata da Galletta.
Importante è anche la figura religiosa, non solo spirituale, che appare all’interno dello stesso. Alberto Tordi, il cui personaggio è quello di un prete che ha perso la fede e va alla sua ricerca. Il sacerdote cerca la purezza ma ha una grande crisi spirituale. Da molti è stato apprezzato il coraggio di parlare di religione, di spiritualità.
Il regista ha anche raccontato che all’interno del film sono presenti alcuni omaggi al cinema, come il discorso finale del sacerdote, che vuole ricordare la “Messa è finita” di Nanni Moretti, mentre la scena di lei che si abbatte sull’altare vuole essere un omaggio al “Decalogo primo” di Kieslowski.
Il film è intenso, non commerciale e quindi ricco di momenti da seguire attentamente, come ricorda lo stesso regista, per evitare di perdere scene importanti che accompagnano lo spettatore alla fine dello stesso, attraverso una profonda riflessione.
Un’opera complessa che, secondo le parole del regista, si distacca dalle opere cinematografiche che arrivano oggi nelle sale e che sono soprattutto commerciali. Galletta si ispira a un genere di film degli anni Novanta, quando sulla scena italiana c’erano una serie di autori, ed è lo stesso regista che cita i film di Carlo Verdone di quegli anni.
Grande importanza è data anche alla musica. Lo stesso regista parlando di questa, ha dichiarato che chiede ai musicisti di “essere ridondantemente malinconici”, perché la routine è così e proprio in questo modo si sta vicino ai personaggi, in fondo, “la vita non è una commedia”. Al regista, che ha dato molta importanza alla musica, la colonna sonora di questo film, fa ricordare il film di Piccioni, “Fuori dal mondo”.
Galletta confessa anche che lui stesso ha censurato il film, di 15 minuti, perché durava troppo, lasciandolo lungo 105’.
Fuori c’è un mondo è in 19 copie e uscirà nelle maggiori città italiane come Milano, Firenze, Napoli, Torino, Catania e naturalmente Roma dove giovedì 14 alle 20.30 il cast sarà alla multisala Jolly della capitale per una nuova presentazione.