In vista di un nuovo periodo ‘silenzioso’, che potrebbe arrivare nei prossimi due anni, l’attività del nostro Sole sta diventando sempre più debole. Ad indicare ciò è la sua speciale ‘musica’ prodotta dai terremoti che avvengono all’interno della stella.
Dalla ricerca pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society emerge infatti che le ‘note’ prodotte dalla stella indicano che lo strato in cui avviene buona parte dell’attività magnetica solare è più sottile. Si segnala che la ricerca è stata presentata il 4 luglio alla Conferenza Nazionale sull’Astronomia organizzata nel Regno Unito coordinata da Yvonne Elsworth dell’università britannica di Birmingham.
“Il Sole è molto simile a uno strumento musicale, tranne per il fatto che le sue note sono a una frequenza molto bassa, circa 100.000 volte più bassa della nota DO – ha spiegato Yvonne Elsworth – Studiare le onde sonore con una tecnica chiamata eliosismologia, o sismologia del Sole, ci permette di scoprire quello che succede al suo interno”.
Per giungere a tale scoperta i ricercatori si sono avvalsi del Birmingham Solar Oscillations Network (Bison): si tratta di una rete di ben sei telescopi dislocati in altrettanti Paesi che sono in funzione dal 1986. In questo periodo la rete di telescopi ha raccolto i dati di tre cicli di attività del Sole, ognuno durato circa 10-11 anni, osservando i cambiamenti nella quantità di particelle energetiche create dall’interazione tra il campo magnetico e la superficie incandescente. I risultati che sono emersi indicano che il Sole sta entrando in una fase di attività particolarmente debole poiché negli ultimi anni il suo campo magnetico si è assottigliato ed è rallentata anche la velocità di rotazione degli strati più esterni ad alcune latitudini.
Dallo studio fatto i ricercatori concludono di non essere ancora sicuri di quali saranno le conseguenze ma è evidente che tale fase porterà, tra circa due anni, al minimo dell’attività solare.