Ugo Gangheri & Nomadia presenteranno dal vivo l’album “A via d’’o tiempo”, mercoledì 24 maggio alle 19.00 al teatro Nuovo di Napoli. La serata non sarà un semplice showcase per presentare l’ultimo lavoro discografico dell’eclettico artista napoletano, ma un grande festa all’insegna della musica e della solidarietà. Ad affiancare sul palco Ugo Gangheri (alla voce e chitarre) oltre agli amici che hanno collaborato al progetto e a quelli del “Consorzio music management”, la sua band composta da Antonella Monetti (voce e fisarmonica), Roberto Trenca (corde), Michele Signore (liuto, mandolino e violino), Pasquale Ziccardi (basso acustico), e Carlo di Gennaro (ritmica). Presenta la giornalista Roberta D’Agostino. Media partner dell’evento MyDreams – il portale dello spettacolo.
Il 24 maggio al teatro Nuovo di Napoli presenterai dal vivo il tuo nuovo lavoro discografico…
«Una serata-evento “Ugo Gangheri e Nomadia” per presentare dal vivo “A via d’ ‘o tiempo timestrett”, un album il cui ricavato sarà devoluto a God Our Father Centre for Needy Children, una casa d’accoglienza per bambini orfani e bisognosi, che si trova sulla costa del Kenya nel villaggio di Timboni, a circa 25 km da Malindi. La caratteristica è che all’interno di questo centro di accoglienza ci sono dei bambini che hanno avuto il coraggio, la dolcezza e la delicatezza di cantare alcune canzoni di questo disco. È stata un’esperienza incredibile e toccante per loro, ma soprattutto per me».
Anche il ricavato dei precedenti lavori “Ccà Nun Ce Stanno Liune” e “L’Amore e L’Arraggia” è stato devoluto in beneficenza. Il primo ad Amref ai bambini di Nairobi, il secondo Amref e Amnesty International. Come mai questa volta la scelta è caduta sul God Our Father Centre for Needy Children?
«Una mattina di due anni fa, mi trovavo a Roma casualmente in un bar, dove incontrai due ragazzi meravigliosi. Una coppia di giovani trentenni che facevano i volontari presso questo centro di accoglienza. Raccontavano con il sorriso e gli occhi lucidi, i grandi sforzi per gestire l’orfanotrofio e per garantire ai bambini, attraverso le donazioni, ogni genere di cosa: dal cibo, ai vestiti, alla sanità. Aver conosciuto queste due persone, mi ha dato la spinta giusta per dedicare il ricavato del progetto discografico interamente a questi bambini. Il disco è uscito lo scorso febbraio, ad oggi sono state vendute 400 copie, quindi abbiamo raccolto 4mila euro che in Italia non è una grossa cifra, mentre in quel posto il valore è molto più grande».
Al tuo fianco in questo album troviamo anche i Nomadia…
«È un collettivo aperto di musicisti al quale si sono aggiunti numerosi ospiti come Giobbe Covatta, con cui lavoro da tempo, Enzo Iacchetti, Francesco Paolantoni, Erriquez della Banda Bardò, Brunella Selo e tantissimi altri amici artisti noti del mondo dello spettacolo. Coinvolgerli in un progetto del genere non è stato assolutamente difficile. A parte l’amicizia che ci lega, anche loro sono persone molto sensibili a questo tipo di iniziative, quindi c’è stata una bella collaborazione di squadra e di solidarietà».
Sul palco anche gli artisti del “Consorzio music management”. Di cosa si tratta?
«Il Consorzio Music Management è un punto di incontro di cinque diverse realtà musicali napoletane. Oltre a Ugo Gangheri e Nomadia comprende anche Rete Co’ Mar, una piccola orchestra eclettica, che propone musica e canzoni d’autore indipendenti. Davide Matrisciano, eclettico sperimentatore di suoni con echi vicini alla psichedelica e lucido tessitore di testi ermetici, contamina le sue canzoni con sprazzi di pop d’autore, di rock, di elettropop e di ambient. Il chitarrista e compositore Marco Gesualdi, che lancia chi l’ascolta in quei luoghi in cui le melodie fanno breccia nel suo “cuore aperto”. I due vulcanici artisti Max Carola & Gabriella Rinaldi. Sono cinque personalità musicali diverse tra loro, ma che hanno in comune la voglia di comunicare i loro progetti, la loro arte al di fuori del territorio campano».