“Core e Lengua – Il rap in Campania e altre storie” è il titolo del nuovo progetto edito da Zona, un libro fotografico e non solo, che Pino Miraglia e Gaetano Massa hanno deciso di dedicare alla storia del rap campano. Protagonisti, sono gli artisti e i gruppi rap, che attraverso la declinazione musicale nella loro lingua, offrono uno scenario di grande riflessione. Definiti, i nuovi poeti urbani, che trasmettono con la musica i disagi, le speranze, il coraggio.
L’introduzione del progetto è stata realizzata da Lello Savonardo, con interventi di Maurizio Braucci, Damir Ivic e Federico Vacalebre e otto interviste esclusive a Sha-One, Speaker Cenzou, Lucariello, Nto’, Clementino, Dj Uncino, Op.Rot, Luciano Chirico.
«Lo strumento della fotografia è formidabile per raccontare la società, perché ha una capacità di sintesi molto elevata», così afferma Pino Miraglia, nella descrizione del modo di concepire la costruzione di Core e Lengua, dimostrandone la dimensione di incastro con la musica. «Del resto– prosegue- la musica mi ha cambiato la vita». Core & Lengua rappresenta un documento, che si rivolge non solo ai giovani, ma anche agli adulti, ai genitori, a chi tante volte perde di vista cosa stia accadendo intorno ai propri figli. Il progetto dei fotoreporter Pino Miraglia e Gaetano Massa, si articola in tre capitoli. Nel primo incontriamo la cultura hip pop, nel secondo viene delineato il ritratto del personaggio, mentre il terzo capitolo si focalizza sulla tecnica del reportage fotografico. Storie di rapper, come Clementino, Rocco Hunt, Lucariello, che attraverso la propria lingua madre, il napoletano, diffondono tra voce e sentimento il disagio metropolitano che si intreccia alla speranza, proprio come invocano Lucariello e Ntò nel testo “Nuje vulimme na speranza”. Il fotoreportage di questa nuova contaminazione musicale, è stato pertanto voluto dall’Osservatorio Territoriale Giovani, nell’ambito del ciclo di seminari BitGeneration, perché promuove uno stimolante invito all’interazione sociale, quello appunto, della dimensione musicale. Una tendenza che trova le sue radici nell’America degli anni ‘70, quando già andava in scena la rivoluzione sociale espressa in musica e che oggi, riconosciamo nel territorio partenopeo, già diretta alla sua diffusione in altri luoghi del mondo.