Due famiglie che dondolano tra conflitti, sorrisi e drammi di una quotidianità che rassicura ma stringe. È la storia raccontata nel nuovo film “La tenerezza” di Gianni Amelio, con Renato Carpentieri, Giovanna Mezzogiorno, Maria Nazionale ed Arturo Muselli che fanno da protagonisti ad un racconto inedito, ambientata in una Napoli benestante del centro storico, lontana dalle periferie.
Ispirato al romanzo di Lorenzo Marone, “La tentazione di essere felici”, il film si fa portavoce di una storia che appartiene alla sfera delle situazioni più comuni, ma in qualche modo anche più inconfessabili di ognuno di noi.
La magia delle ambientazioni sempre vivaci hanno fatto da contrasto ad un dramma familiare che si conclude nella conquista di una nuova consapevolezza alla quale si fa ritorno, ma non si giunge, quella appunto dell’amore più ovvio tra un padre ed una figlia, e di una tenerezza ritrovata.
«La felicità non è qualcosa che si raggiunge, ma una meta al quale si fa ritorno». Così è recitato nel film, un messaggio molto chiaro che trova giustificazioni d’essere nel finale brillante della storia.
È la storia di Lorenzo, un anziano signore vedono, inaridito dall’asprezza di un passato non sempre felice, che ritrova la gioia dopo l’incontro con una famiglia in apparenza serena. Un amore ritrovato, ma che gli viene in qualche modo strappato nuovamente. Ed è proprio in questo dare e togliere che Renato Carpentieri, nei panni di Lorenzo, può finalmente ritrovare e riapprezzare quello che è l’amore più ovvio.
Le interpretazioni di Renato Carpentieri e di Giovanna Mezzogiorno assieme ai dialoghi ben costruiti e le scenografie di una Napoli troppo tangibile, fanno del film forse una storia ai limiti della cruda realtà.
Un sali e scendi tra serenità e frustrazioni incontrollate, “la tenerezza” è un dramma che mette al centro la quotidianità nel suo lato più estremo e più oscuro, un film toccante e dai colpi di scena inaspettati.
«Ho iniziato a lavorare nel cinema con Gianni Amelio, e chiudendo un cerchio, arrivo alla fine diventando un protagonista portante, è per me la prima volta, un regalo straordinario. Per la riuscita di un film incredibile». Così Renato saluta il suo pubblico alla prima del film nella sera di ieri, 23 aprile, al modernissimo, dove ha ricevuto un caloroso benvenuto.